Essere un impiastro
Essere un impiastro, vale a dire una persona molto noiosa, lamentosa, che ha sempre necessità di qualcosa ma soprattutto importuna, invadente. Accontentiamo, così, l’amico che ci scrive da Potenza.
Il modo di dire fa riferimento agli impiastri (o empiastri, dal greco έμπλαστρον, émplastron, derivato di εμπλάσσειν, emplàssein, spalmare) medicamentosi, simili ai cataplasmi adoperati, un tempo, in medicina a scopo terapeutico, appunto.
Erano composti, generalmente, di sostanze vischiose, oleose, spesso molto puzzolenti e quasi sempre appiccicaticce.
Erano, per tanto, molto scomodi per coloro che li preparavano perché se ne impiastricciavano abbondantemente prima di chiuderli nel panno destinato all’applicazione; ma erano scomodi anche e soprattutto per coloro che li subivano visto che erano puzzolenti, a volte bollentissimi, a volte, al contrario, ghiacciati; erano comunque pesanti e costringevano il paziente a una fastidiosa immobilità.
Di qui, per l’appunto, l’uso figurato della locuzione.
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