Suonare (o batter) la diana
«Mi raccomando, questa sera non andare a letto molto tardi, come il tuo solito – fece il padre al figliolo più grande – domani devi batter la diana per tutta la famiglia e a me, lo sai benissimo, non mi piace arrivare in ritardo agli appuntamenti: i tuoi zii ci attendono per le nove, al massimo».
Questo modo di dire, battere la diana, era sconosciuto a Giovanni, il figliolo, il quale – per non fare brutta figura nei confronti del padre – si affrettò a consultare un vocabolario e scoprì, così, che l’espressione significa «dare la sveglia».
Nel gergo militare di un tempo si adoperava questa locuzione perché la sveglia era data col suono del tamburo o della tromba proprio all’apparire – a oriente – della stella (Diana) prima della levata del sole, all’alba.
Oggi questo modo di dire è adoperato, per lo più, nel senso di incitare qualcuno all’azione, alla riscossa, a darsi una mossa, insomma, e anche nel significato di battere i denti per il freddo: durante l’ora di diana, prima della levata del sole, l’aria non è molto calda e fa piuttosto freddo.
Con lo stesso significato di sentir freddo si adoperano anche le locuzioni tremare come una foglia e tremare verga a verga le cui origini non abbisognano di spiegazioni essendo intuitive.
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