Diffidare
Sull’uso della preposizione da usare con il verbo diffidare seguito da un infinito i vocabolari Sabatini Coletti e il Gabrielli, entrambi in rete, sono in disaccordo: l’uno indica la preposizione da, l’altro la preposizione a.
Personalmente concordiamo con il Gabrielli.
Sabatini Coletti :
«diffidare
[dif—fi—dà—re] v.
• v.intr. (/aus./ /avere/) [sogg—v—prep.arg] Non fidarsi,
dubitare di qlcu. o di qlco. SIN sospettare: /d. delle novità/
• v.tr. [sogg—v—arg—prep.arg] Intimare a qlcu. di astenersi
dal fare qlco., con il secondo arg. espresso da inf. in funzione di s.m.,
preceduto da /da/: /ho diffidato il segretario dal prendere iniziative/
• sec. XIII»
Aldo Gabrielli:
«diffidare
diffidare [dif—fi—dà—re] (/diffìdo/) A v. intr. (aus.
/avere/) Non fidarsi, non avere fiducia: /diffidava di tutti e di tutto/; /ho
sempre diffidato delle facili promesse/ ? Dubitare: /diffida delle sue forze/ ?
SIN. sospettare | CON. confidare
B v. tr. 1 DIR Inviare una diffida a qualcuno, ingiungere a
qualcuno di fare o non fare qualcosa: /la polizia lo ha diffidato a lasciare
entro due giorni la città/
2 ant. Sfidare: e colle spade si son diffidati Pulci»
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