Servire come lo specchio a un cieco
Il significato di questa locuzione — per la verità di uso raro — è intuitivo e non abbisognevole, quindi, di spiegazione.
Che cosa se ne fa, infatti, un cieco di uno specchio? Il modo di dire, per tanto, si riferisce a una cosa che è perfettamente inutile, che non serve a nulla.
Si adopera anche, in senso figurato, a proposito di un discorso o di una spiegazione rivolta a colui che non può o non vuole capire o ascoltare. È simile, insomma, all’espressione, conosciutissima, parlare ai sordi.
La locuzione è antichissima e sembra risalire al teatro comico greco, stando a quanto riporta Giovanni Stobeo (autore di un’antologia della letteratura greca, secolo V d.C.).
L’espressione anche se rara, come dicevamo, nel corso dei secoli ha avuto molte varianti tanto che in epoca medievale si ritrova l’adagio al cieco non giova pittura, color, specchio o figura.
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