Un uso errato di alcuni verbi
Quanto stiamo per scrivere non avrà l’approvazione di certi linguisti — ne siamo convinti — che sosterranno a spada tratta un luogo comune: è l’uso che fa la lingua. Questo è anche vero; l'uso, però, non deve andare a discapito delle leggi che regolano il nostro idioma. È invalso l’uso, infatti, di... usare, erroneamente, alcuni verbi nella forma riflessiva.
Qualche esempio: mi sono sbagliato sul suo conto (ho sbagliato); alcuni arnesi, se non si adoperano, si arrugginiscono (arrugginiscono); il malvivente l’avrebbe fatta franca se non si fosse inciampato in un sacco che lo ha fatto cadere (avesse inciampato); Ciao, come ti sei invecchiato! (sei invecchiato); l’altopiano si digrada lentamente verso la costa (digrada); le mie piante, a causa della siccità, si sono avvizzite (sono avvizzite); Giovanni, per il dolore, s’è ammattito (è ammattito); quando le ciliegie si matureranno le raccoglieremo (matureranno); le condizioni del paziente vanno peggiorandosi di giorno in giorno (vanno peggiorando); quando cominciò a piovere mi infilai in un portone per ripararmi (infilai un portone); ti sei abusato troppo della mia pazienza! (hai abusato).
Abbiamo piluccato qua e là scartabellando giornali e periodici. Come avete visto, gentili amici, il risultato è... orrendo.
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