Grande, forte, buono...
Quasi sempre questi tre aggettivi (grande, forte e buono) esprimono un concetto troppo vago e generico in riferimento a ciò che vogliamo veramente... esprimere. Sarà bene, quindi, ogni qual volta sia possibile, sostituirli con un altro aggettivo che faccia alla bisogna.
Vediamo, con alcuni esempi, come ciò sia possibile. In corsivo l’aggettivo generico, in parentesi quello appropriato.
La grande (ampia) sala era gremita di personaggi illustri; durante il nubifragio soffiava un vento forte (impetuoso) che quasi faceva tremare le case; questo dolce è veramente buono (squisito); quell’oratore aveva una voce forte (tonante) che rimbombava nella sala; il giovane ha commesso un grande (grave) errore comportandosi in questo modo; gli assaliti rovesciavano dai bastioni del castello grandi (grosse) pietre sulle teste degli assalitori; quella signora è veramente buona (caritatevole): tutte le domeniche offre un pranzo ai barboni; all’improvviso si sentì un odore forte (acre) e disgustoso; quella persona è veramente buona (affabile) con tutti; Giovanna ha portato una grande (cospicua) dote.
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