Non ci metter né sale né olio
Questa locuzione — dal sapore culinario e, forse, poco conosciuta — dovrebbe esser di significato intuitivo: far subito una cosa; non starci a pensar tanto; agire immediatamente. Diamo la parola — per l’origine e la spiegazione — al re dei modi di dire, Ludovico Passarini.
«(...) La metafora è certamente presa se non dall’insalata, da altra qualsiasi vivanda che o per fame grande o per gran fretta si mangi senza condimento. Quindi si adatta ad ogni azione, che si fa subitamente. Il detto può esser derivato anche da qualche aneddoto di cui si è perduto il soggetto; per esempio di un ingordo che, trovata una vivanda sciocca (non condita, ndr) volle per avidità mangiarla senz’aspettar che si condisse; o di un viaggiatore, che non potendo aspettar che l’oste lo garbeggiasse con un poco di sale e di olio, la mangiò come la trovò.
Di una bella parodia del motto, e di un’insalata di nuova specie abbiamo esempio magnifico nella “Cicalata” del Chimentelli (...). Narra egli della gentilissima e nobilissima burla di uno de’ Salviati in un convito che dette nella Villa di Montui a Dame e Cavalieri. “Era già sulla fine del banchetto (...) quando parea che nauseasse il servizio di un’inaspettata insalata (...). Era di freschi e delicatissimi fiori di borrana (...). Avvenne che si sollevassero alcuni di essi da un piatto, e si scoperse che erano i fiori di borrana, ma il frutto era d’oro e l’insalata era fatta di dobla (moneta d’oro, ndr). Senza mettervi né sale né olio le Signore e i Signori (...) s’avventarono alla vivanda (...) che se la mangiarono, non come suol dirsi con gli occhi, ma con le mani, col grembio, colla pezzuola e con ciò che poterono».
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