Cin cin
Eccoci, dunque alla nascita linguistica del cincin che, sempre come dicono i vocabolari, è un’«espressione augurale che ci si scambia al momento del brindisi facendo urtare leggermente i bicchieri».
Cominciamo con il dire, intanto, che la grafia corretta è senza il trattino (cincin) o due distinte parole (cin cin), come si evince dal Dop (Dizionario di ortografia e pronunzia): L’origine è sinobritannica.
Il nostro cincìn, dunque, non è una voce onomatopeica — come taluni credono — vale a dire il suono che emettono due o più bicchieri quando si urtano, bensì l’adattamento nella nostra lingua dell’espressione inglese chinchin, a sua volta adattamento del pechinese ch‘ing ch‘ing, forma variata del cinese ts‘ing ts‘ing (prego prego).
Si tratta, insomma, di un’espressione augurale cinese, di un ossequio in cui la ripetizione accentua la forza augurale.
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