Venire alla ribalta
Questo modo di dire non avrebbe bisogno di spiegazioni essendo conosciutissimo e sulla bocca di tutti. Si adopera, infatti, riferito a una persona che improvvisamente acquista notorietà imponendosi all’attenzione del pubblico per qualche fatto di particolare importanza. Si dice anche, sempre in senso figurato, di avvenimenti che improvvisamente diventano di notevole attualità.
L’espressione deriva dall’usanza degli attori di presentarsi alla ribalta per ringraziare il pubblico, al termine di una rappresentazione teatrale. Per ribalta si intende, oggi, il proscenio, ma quando nacque — due secoli fa, circa — era una lunga tavola di legno fornita di cerniere in modo da poter essere ribaltata, ai bordi del palcoscenico, per impedire alle luci esterne di illuminare la scena. In seguito venne montata davanti alle lampade su perni girevoli permettendo, così, di poter regolare l’intensità della luce.
Sempre dalla ribalta del teatro sono derivati altri modi di dire, di uso comune, tra i quali ricordiamo essere sotto le luci della ribalta, vale a dire essere al centro dell’attenzione, come un attore illuminato dalle luci del proscenio, espressione riferita, naturalmente, a persone che si mettono in luce per un particolare motivo; sognare le luci della ribalta, cioè cercare il successo, la notorietà, come un aspirante attore desidera esclusivamente di... arrivare.
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