Addetto di o addetto a?
Secondo i redattori titolisti di un quotidiano in rete l'aggettivo e sostantivo addetto si costruisce con la preposizione di e non, correttamente, con la a: Fuori servizio, scioperano a Torino gli addetti del commercio e del turismo.
Per costoro, insomma, si è addetti di qualcosa e non a qualcosa, come riportano i migliori vocabolari della lingua italiana.
Addetto significa, infatti, destinato, adibito. Si dice adibito di qualcosa o adibito a qualcosa?
C'è ancora qualcuno disposto ad accusarci di censurare la lingua biforcuta della stampa?
I verbi famulatori
Non crediamo di peccare di presunzione se affermiamo che la stragrande maggioranza (tutti?) dei lettori che seguono le nostre modeste noterelle — sul buon uso della lingua italiana — non ha mai sentito parlare dei verbi famulatori in quanto l'argomento è snobbato dai sacri testi grammaticali, quelli in nostro possesso, per lo meno.
Sono così chiamati, dunque, i verbi servili o modali (volere, dovere, potere). Famulatorio è un aggettivo deverbale, non attestato in alcuni vocabolari, e vale servizievole, servile e simili.
Viene dal latino famulatorius, da famulatus, participio passato di famulor (essere disponibile, servizievole). I verbi dovere, volere e potere, dunque, sono famulatori perché sempre servizievoli nei confronti degli altri verbi.
Che amicaglia!
Segnaliamo un sostantivo snobbato dai vocabolari dell'uso (si trova solo qui): amicaglia.
Sostantivo denominale femminile. Indica un gruppo di persone che ostenta (o ostentano) amicizia. Si usa, per lo più, in senso spregiativo.
È composto con il sostantivo amico e con il suffisso “-aglia”.

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