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Paolo Sarpi
(✶1552   †1623)

Sarpi nella storia della letteratura e della scienza

Figura assai complessa di pensatore, Sarpi occupa indubbiamente un posto di primo piano nella storia della letteratura e della scienza. Fu uno dei più grandi scrittori del suo secolo.

«La sua prosa (è) una delle più maschie ed efficaci di tutta la letteratura nostra, che non conosce lenocini né fronzoli, che scolpisce le figure con raro risalto, che ha un magnifico potere rievocatore allorché descrive dispute e contrasti, ch'è impareggiabile nel sarcasmo, tutto contenuto in un'unica espressione, tre o quattro parole»
(Arturo Carlo Jemolo.)

Giovanni Papini, parlando della Istoria del Concilio di Trento, l'ha definita:

«un modello di lucidità narrativa... e di prosa semplice, esatta e rapida (Scritti filosofici inediti, p. 3)»

Nel campo delle scienze poi ha lasciato orme indelebili in vari campi: nella filosofia, nella matematica, nell'ottica, nell'astronomia, nella medicina ecc. Galileo Galilei fu suo grande amico, e non disdegnò di appellarlo: Mio Maestro. Dinanzi alla prima condanna comminata a Galilei nel 1616, Sarpi (che non visse abbastanza a lungo per assistere alla seconda e più grave condanna del 1633) scrisse:

«Verrà il giorno, e ne sono quasi certo, che gli uomini, da studi resi migliori, deploreranno la disgrazia di Galileo e l'ingiustizia resa a sì grande uomo.»

Sarpi scoperse, per primo, la dilatabilità della pupilla sotto l'azione della luce e le valvole delle vene (Enciclopedia Treccani, vol. XXX, p.879). I suoi biografi parlano anche di scoperte nel campo dell'anatomia, dell'ottica, ecc. L'invenzione del termometro - dice Bianchi-Giovini - il Galilei la dovette per certo ai lumi somministratigli dal Sarpi, se pure questi non ne fu il primo inventore, come pensano alcuni (v. p.74). Sopra la sua sapienza matematica si citava l'autorevole giudizio di Galileo Galilei (Papini, p.4). Robertson non ha stentato ad appellare Sarpi il più grande dei veneziani. Daniel Georg Morhof ha appellato Sarpi la Fenice del suo tempo.

Galileo Galilei non esitò a dire: Paolo de' Servi... del quale posso senza iperbole alcuna affermare che niuno l'avanza in Europa in cognizione di queste scienze (matematiche) ( contro alle calunnie ed imposture di B. Capra, in ediz. naz., Firenze, 1932, II, 549). La teoria di Galileo delle maree riprende idee di Sarpi, esposte nei Pensieri naturali, metafisici e matematici (in particolare nei pensieri 569 e 571).

Giovanni Battista Della Porta, dopo aver dichiarato di avere appreso alcune cose da Fra Paolo, lo proclamò splendore ed ornamento non solo della città di Venezia e dell'Italia, ma di tutto il mondo. (Magia naturalis, L. VII, p.127). Il cardinale Domenico Passionei definì il Sarpi dottissimo oltre ogni espressione (cfr. Opuscoli, I, p.331-334).

In uno studio il cui intento era quello di misurare il Q.I. di 300 personaggi famosi vissuti tra il 1450 e il 1850, Sarpi si posizionò al quinto posto, al pari del più noto matematico Pascal (cit. "The Early Mental Traits of Three Hundred Geniuses" di Catharine M. Cox, in "Genetic Studies of Genius" di Lewis M. Terman. Copyright 1926, Stanford University Press).

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Sarpi e la Chiesa

Il Sarpi alla grande intelligenza unì anche - come riconosciutagli da tutti - un'esemplare integrità di vita. Arturo Carlo Jemolo, dopo essersi rivolto varie domande intorno alla sua ortodossia, ha dato questa risposta:

«Gli elementi ci mancano per una risposta perentoria: noi non possiamo dissipare l'alone di mistero che circonda Fra Paolo. - Questo non c'impedisce di ammirare l'uomo e l'opera...»
(Arturo Carlo Jemolo, p. (10).)

Fondamentalmente lo scontro di Paolo Sarpi con la Curia romana fu legato ad un progetto politico volto a contenere il potere della Chiesa in ambito esclusivamente spirituale e a promuovere un'alleanza tra Venezia e la Francia in un'ottica antimperiale e fortemente antispagnola. Per questo intrattenne contatti con i riformati (Lettere ai protestanti). Inoltre la sua visione della Chiesa era un vago ritorno verso la chiesa primitiva: egli quindi era indotto a condannare il potere temporale, il processo di mondanizzazione del clero, la superiorità del papa sul Concilio. Nel 1616 il Sarpi strinse amicizia con Marcantonio de Dominis, arcivescovo di Spalato, che tendeva all'apostasia. Quest'ultimo nel 1619 pubblicò a Londra, senza il consenso dell'autore, la sua Istoria del Concilio Tridentino, che costituisce il suo capolavoro storico ed offre la prima imponente ricostruzione del Concilio di Trento. Il 22 novembre 1619 l'opera fu condannata dalla Congregazione dell'Indice e quindi posta all'Indice dei libri proibiti.

Su pochi autori, come sul Sarpi, sono stati pubblicati tanti libri dai toni fortemente controversi. Nel 1892 gli fu innalzato, in Venezia, un monumento; e quasi in ogni città d'Italia si trovano vie e piazze a lui intitolate.

Come esempio di un parere fortemente polemico, nel libro di Hortling e Bulla, si può leggere:

"Con l'appoggio del teologo di Stato Paolo Sarpi, un ipocrita che fino all'ultimo fece la parte del religioso, sebbene nel suo intimo si fosse da tempo allontanato dalla Chiesa, la repubblica inscenò un'efficace campagna letteraria..."

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Opere

Trattato dell'interdetto di Paolo V nel quale si dimostra che non è legittimamente pubblicato, 1606.
Apologia per le opposizioni fatte dal cardinale Bellarmino ai trattati et risolutioni di G. Gersone sopra la validità delle scomuniche, 1606.
Considerationi sopra le censure della santità del papa Paolo V contra la Serenissima Repubblica di Venezia, 1606.
Istoria del Concilio Tridentino, 1619.
Il trattato dell'immunità delle chiese (De iure asylorum), 1622.
Discorso dell'origine, forma, leggi ed uso dell'Uffizio dell'Inquisizione nella città e dominio di Venezia, 1638.
Trattato delle materie beneficiarie, 1676.
Opinione del Padre Paolo Servita, come debba governarsi la Repubblica Veneziana per havere il perpetuo dominio, Venezia, 1681. (la storiografia recente attribuisce lo scritto al patriziato veneziano medesimo

Edizioni in linea

Paolo Sarpi, Istoria del Concilio tridentino, In Geneua, Pierre Aubert, 1629.
Paolo Sarpi, Lettere inedite di Fra Paolo Sarpi a Simone Contarini ambasciatore veneto in Roma, 1615, pubblicate dagli autografi, Monumenti storici publicati dalla R. Deputazione veneta di storia patria. Serie 4, Miscellanea 12, Venezia, Fratelli Visentini, 1892.
Paolo Sarpi, Lettere ai protestanti. 1, Scrittori d'Italia 136, Bari, Laterza, 1931.
Paolo Sarpi, Lettere ai protestanti. 2, Scrittori d'Italia 137, Bari, Laterza, 1931.
Paolo Sarpi, Istoria del Concilio tridentino. 1, Scrittori d'Italia 151, Bari, Laterza, 1935.
Paolo Sarpi, Istoria del Concilio tridentino. 2, Scrittori d'Italia 152, Bari, Laterza, 1935.
Paolo Sarpi, Istoria del Concilio tridentino. 3, Scrittori d'Italia 153, Bari, Laterza, 1935.
Paolo Sarpi, Istoria dell'interdetto. 1, Scrittori d'Italia 179, Bari, Laterza, 1940.
Paolo Sarpi, Istoria dell'interdetto. 2, Scrittori d'Italia 180, Bari, Laterza, 1940.
Paolo Sarpi, Istoria dell'interdetto. 3, Scrittori d'Italia 181, Bari, Laterza, 1940.
Paolo Sarpi, Scritti filosofici e teologici, Scrittori d'Italia 202, Bari, Laterza, 1951.
Paolo Sarpi, Scritti giurisdizionalistici, Scrittori d'Italia 216, Bari, Laterza, 1958.
Paolo Sarpi, Repubblica di Venezia la casa d'Austria e gli Uscocchi, Bari, Laterza, 1965.

Edizioni

Istoria del Concilio Tridentino, 3 voll., Franco Pagnoni Editore, Milano, 1895.
Pagine scelte, a cura di Arturo Carlo Jemolo, Vallecchi, Firenze, 1924, pp.71.
Lettere ai Protestanti, Laterza, Bari, 1932.
Istoria del Concilio Tridentino. A cura di Giovanni Gambarin, 3 voll., Collana Scrittori d'Italia, Laterza, Bari, 1935, pp.440+470+516.
Antologia degli scritti politici e storici. A cura di Francesco T. Roffarè, CEDAM, Padova, 1937, pp.118.
Istoria dell'Interdetto e altri scritti editi e inediti, Bari, Laterza, 1940.
Scritti filosofici e teologici. Editi e inediti. A cura di Romano Amerio, Collana Scrittori d'Italia, Laterza, Bari, 1951, pp.180.
Pensieri naturali, metafisici e matematici. Manoscritto dell'iride e del calore - Arte di ben pensare - Pensieri medico-morali - Pensieri sulla religione - Fabulae - Massime e altri scritti. Edizione integrale commentata a cura di Luisa Cozzi e Libero Sosio, Ricciardi, Milano-Napoli, 1951-1956-1996, ISBN 978-88-78-17504-8, pp.XCIV-902.
Lettere ai Gallicani, a cura di Boris Ulianich, Wiesbaden, F. Steiner, 1961.
Istoria del Concilio Tridentino, 2 voll., testo critico di Giovanni Gambarin, introduzione di Renzo Pecchioli, Collana Biblioteca, Sansoni, Firenze, 1966, pp.1086; II ed. 1982.
Scritti scelti: Istoria dell'Interdetto, Consulti, Lettere, a cura di Giovanni Da Pozzo, Collezione di Classici Italiani n.14, UTET, Torino, I° ed. 1968- 1974-1982, ISBN 978-88-02-01847-8, pp.708.
Storici, Politici, e Moralisti del Seicento, a cura di Luisa e Gaetano Cozzi, Collana La Letteratura Italiana.Storia e Testi vol.35, Milano-Napoli, Ricciardi, 1969-1997.
Istoria del Concilio Tridentino. Seguita dalla «Vita del padre Paolo» di Fulgenzio Micanzio. A cura di Corrado Vivanti, 2 voll., Collana NUE n.156, Einaudi, Torino, 1974, pp.CLX-XV-1472; Collana Piccola Biblioteca. Nuova Serie, Einaudi, Torino, 2011, ISBN 978-88-06-20875-2.
Pensieri. A cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi, Torino, 1976, ISBN 978-88-06-45039-7, pp.CXLVI-74.
Considerazioni sopra le censure di papa Paolo V contro la Repubblica di Venezia e altri scritti sull'Interdetto, a cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi, Einaudi, Torino, 1977, ISBN 978-88-06-48223-7, pp.XIII-91.
Lettere a Gallicani e Protestanti, Relazione dello Stato della Relazione, Trattato delle Materie Beneficiarie. A cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi, Einaudi, Torino, 1978, ISBN 978-88-06-10900-4, pp.217.
Gli ultimi consulti. 1612-1623. A cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi n.100, Einaudi, Torino, 1979, ISBN 978-88-06-24976-2, pp.122.
Dai «Consulti», il carteggio con l'ambasciatore inglese sir Dudley Carleston. A cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi, Einaudi, Torino, 1979, ISBN 978-88-06-12971-2, pp.XIV-253.
Dal «Trattato di pace et accomodamento» e altri scritti sulla pace d'Italia. 1617-1620. A cura di Gaetano e Luisa Cozzi, Collana Classici Ricciardi, Einaudi, Torino, 1979, pp.XII-138.
Consulti, 2 voll., a cura di Corrado Pin, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, 2001.
Letteratura e vita civile. Paolo Sarpi, Collana I Classici del Pensiero Italiano n. 23, Edizione speciale per Il Sole 24 Ore, Milano, 2006, pp.XIII-562.
Della potestà de' prencipi, a cura di Nina Cannizzaro, Collana I Giorni, Marsilio, Venezia, 2007.
Scritti filosofici inediti. Tratti da un manoscritto della Marciana a cura di G. Papini, Collana Cultura dell'anima, Rocco Carabba, Editore Lanciano, 2008 (ristampa anastatica del 1910), ISBN 978-88-63-44004-1, pp.126.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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