160. Anche in fa talvolta le veci di a, sia per indicare vicinanza: abitavano in porta Salaja. Boccaccio; sia per indicar direzione, quando si premette ad avverbii locali; p. es. volto in qua, in là, in su, in giù ecc. (non a qua ecc. vedi P. I, cap. XXV, § 9). Ognuno in giù tenea volta la faccia. Dante.

161. La prep. su (o in su) che propriamente indica superiorità, può far le veci di in, quando basta indicare la sola superficie d’un corpo; p. es. scriver su un libro (anche in un libro), essere sulla strada, sulla piazza ecc., gettare sul o in sul viso, porre sulla o in sulla tavola.

162. Mi leggerebbe in viso come sur un libro. Manzoni: – può far le veci di a, quando vogliasi indicare una prossimità minore; p. es. stare sull’uscio (presso l’uscio, meno determinato che all’uscio), Francoforte sul Meno, sull’Oder, sulla riva del fiume (presso la riva). Siede la terra dome nata fui Sulla marina, dove il Po discende. Dante.

163. Anche la prep. da può servire a segnare stato in luogo o moto a luogo nei seguenti casi:
coi nomi lato, canto, parte, banda, strada, via ecc. Da un lato il monte Vesuvio, dall’altro i campi Elisi. Ganganelli. – Le difficoltà intendo di lasciarle da parte. Leopardi. – Da che parte si va per andare a Bergamo? Manzoni. Così dicesi tener da uno per tener la parte d’alcuno;

164. coi nomi propri o comuni di persona o cosa personificata, per indicare il luogo, dove essa abita o si trova (corrisponde a presso, franc. chez). Adunque, disse la buona femmina, andatevene da lui. Boccaccio. – Assai prima di sera andò da Teresa. Foscolo. – Renzo rientrò dalle donne. Manzoni. – Un momento e son da te. Grossi;

165. coi nomi di chiese, edifizi ecc. Stare da S. Maria, Abitare da S. Giorgio (cioè presso, nella contrada di). Passare da un luogo, cioè presso o per un luogo.

Moto da luogo
166. Per esprimere moto da luogo si usano ora da, ora di con gli articoli o senza, secondo i casi. La prep. da (corrispondente ad a) indica propriamente il discostarsi dall’esterno d’un luogo, la prep. di (corrispondente ad in) segna piuttosto il partire dall’interno d’un luogo, ossia l’uscirne fuori. Presso gli antichi nostri scrittori. questa differenza si osservava fedelmente anche colla prep. articolata del; p. es. Partirsi dell’isola. Boccaccio. – La Giannetta uscì della camera. Boccaccio. E invece: Credendo lui esser tornato dal bosco. Boccaccio. – Tanto dal muro si scostano ecc. Boccaccio.