402. È raro invece che.

Proposizioni di maniera implicite
403. Si fanno coll’infinito preceduto da senza, salvo che ecc. oltre a, non che, invece di; p. es. Mi rimiraron senza far parola. Dante. – L’invidioso, oltre ad offendere il prossimo, tormenta sè medesimo.

Proposizioni comparative
404. Le prop. comparative, che si possono riguardare come una specie delle proposizioni di maniera e guisa, o esprimono parità di grado fra due concetti, o esprimono disparità.

405. Per esprimere parità di grado si usano gli avverbi e i pronomi correlativi così .... come, sì .... come, tale .... quale, tanto .... quanto; tanto più o meno .... quanto più o meno; più che .... e più, o coll’ordine inverso come .... così, quale .... tale, quanto più .... tanto più. Così la madre al figlio par superba, com’ella parve a me. Dante. Qual io fui vivo, tal son morto. Dante. – Tal moria qual visse. Tasso. – Tanto si dà, quanto trova d’ardore. Dante. – L’operare è tanto più degno e più nobile del meditare e dello scrivere, quanto è più nobile il fine che il mezzo. Leopardi.

406. Spesso si tralasciano gli avverbii o pronomi dimostrativi. Gli uomini, quanto più autorità hanno, peggio l’usano. Machiavelli.

407. Spesso anche si tace il verbo della proposizione che comincia da come, quando sarebbe uguale a quello dell’altra, e cosi la proposizione si cangia in un complemento di maniera. Se tu fossi femmina come l’altre (come sono le altre), io non ti parlerei come io ti parlo. Novellino. Vedi P. I, cap. VI, § 8. Altre volte si sostituisce il verbo fare. E si ver’ noi aguzzavan le ciglia, Come vecchio sartor fa nella cruna. Dante. (Vedi P. II, cap. I, § 13, nota).

408. Quando di due pronomi correlativi, quello che precede sia costruito con due sostantivi di genere diverso, l’altro si suole accordare col sostantivo più vicino. Ardisco desiderare la morte .... con tanto ardore e tanta sincerità, con quanta credo fermamente che non sia desiderata al mondo se non da pochissimi. Leopardi.