Sfagiolare

Ci scrive Tina F. da Isernia: «Cortese dott. Raso, mio figlio (IV ginnasio) è stato redarguito dall’insegnate perché in un componimento ha scritto che “quell’opera non gli sfagiolava”, volendo dire che non gli piaceva. Il docente ha detto che è un modo di dire popolare, che in uno scritto non si può adoperare. Eppure io l’ho sempre sentito e detto. Mi piacerebbe conoscere il suo autorevole parere. Grazie e cordialità».

Cortese Tina, non posso assolutamente contraddire l’insegnante di suo figlio: ha ragione da vendere. Il verbo sfagiolare, di uso prettamente familiare, per non dire popolare, è inammissibile in uno scritto formale, soprattutto in un componimento scolastico.
È interessante, forse, conoscere l’origine che, a mio avviso, è intuitiva. Viene, infatti, da fagiolo più il prefisso s-con funzione, per lo più, derivativa e significa piacere, andare a genio, garbaree simili.
Probabilmente il verbo fa riferimento al fagiolo che un tempo si metteva nell’urna quando si voleva esprimere un voto favorevole.
È un verbo intransitivo e nei tempi composti si coniuga con l’ausiliare essere. Bisogna dire però, per onestà, che il verbo è 'immortalato' in molti libri.

11-05-2017 — Autore: Fausto Raso