Dappresso e davanti

Il primo vocabolo si può scrivere anche in due parole: da presso. Mai con l'apostrofo (d'appresso). Il secondo, preposizione impropria, si costruisce regolarmente con la a: abito davanti a lui.

Si sconsiglia l'impiego della preposizione unita direttamente al sostantivo: passavo davanti la casa; meglio davanti alla casa. La medesima regola vale per dinanzi e checché ne dicano certi vocabolari la di non è geminante, vale a dire non fa raddoppiare la n (*dinnanzi).

L'errore è dovuto, probabilmente, per un accostamento analogico con innanzi il cui rafforzamento sintattico (raddoppiamento della n) è solo apparente perché la doppia n risulta dalla fusione di in e dalla locuzione latina in antea già contratta in nanzi (in + in antea = in nanzi = innanzi); dinanzi deriva, invece, dalla fusione di di e di nanzi = dinanzi).

23-07-2020 — Autore: Fausto Raso