Sorprendere qualcuno con le brache in mano

Questa locuzione dal sapore popolare è simile a quella più conosciuta e dotta, cogliere in flagrante, vale a dire nel momento in cui si consuma il reato. Quest’ultima espressione proviene dal gergo giuridico in flagranti (crimine), dal verbo flagrare (bruciare, ardere): mentre il delitto, cioè il crimine, brucia, arde.
La locuzione popolare, invece, si riallaccia all’immagine della persona impacciata perché impedita nei movimenti dai calzoni (dalle brache) che si sta infilando.
Come si fa il plurale dei nomi accoppiati?
La formazione del plurale dei nomi accoppiati è, molto spesso, causa di dubbi. Vediamo di scioglierli.
Innanzi tutto è preferibile scriverli senza trattino (nave traghetto) e nel plurale muta solo la desinenza del primo termine (o nome): navi traghetto (navi-traghetto); buste paga (buste-paga) per un motivo semplicissimo.
Si tratta di nomi che rappresentano un’intera frase abbreviata. Quando diciamo, per esempio, carrozza ristorante intendiamo dire carrozza che fa da ristorante, quindi…. carrozza ristorante; carrozze (che fanno da) ristorante. Vagone letto; vagoni (che fanno da) letto.
Nei nomi accoppiati (o accostati), insomma, nella forma plurale si modifica soltanto il sostantivo fondamentale (il primo), mentre l’altro (il secondo), quello che esprime la funzione, resta invariato. Asilo nido; asili (che fanno da o che sono un) nido. Gonna pantalone; gonne (che fanno da o che sono un) pantalone. Bambino prodigio; bambini (che sono un) prodigio. Porta finestra; porte (che fanno da) finestra. Busta paga; buste (che servono per la) paga.
Una regola empirica: cambia solo il primo nome se con i due sostantivi accoppiati si può formare una proposizione relativa. Donna poliziotto (una donna che è un poliziotto): donne poliziotto. Esercito fantasma (un esercito che è un fantasma): eserciti fantasma.

03-03-2012 — Autore: Fausto Raso