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Carlo Cassola
(✶1917   †1987)

«Generalmente i personaggi di Cassola si configurano in una attitudine schiva e come sospesa: non vinti né vincitori di fronte alla vita, ma toccati profondamente dall'esperienza in forme ch'essi non prevedevano e che perciò li fanno perplessi e come interdetti. La crisi li coglie gradatamente ma li rivela a distanza e quasi di colpo, per l'improvviso maturarsi della coscienza. E nel farsi della realtà essi si trovano alla fine vincolati al vivere, alla società, alla temperie storica come seme che nel suolo si pianta. Cioè, la realtà che Cassola dispone come dimora e scena per i suoi attori, anche se di ampia e articolata prospettiva, non li sviluppa interamente e non li esaurisce. Ciascuno di essi ha bisogno di un'ulteriore integrazione, che va rinvenuta nell'interiorità morale, e che di volta in volta sarà sgomento, rimpianto, disincanto, sogno o speranza: ciò che noi chiamiamo elegia»

«Cassola ha, nel quadro della nostra narrativa, un'importanza notevole. In primo luogo, per la felice scelta di un linguaggio medio al quale è saputo restare fedele, salvi gli aggiustamenti cui lo hanno consigliato l'esperienza e il mutare dei gusti. Un mezzo espressivo che aderisce in modo sensibile al suo mondo di esseri semplici, rendendone le sfumature dialettali e gergali, senza inutili verghismi, ma con una pietas intellettiva di recuperi, di annotazioni, di resa emotiva che pochi riscontri trovano nella odierna narrativa. In secondo luogo poi, per aver saputo condurre avanti una sua idea di letteratura subliminare che ha indotto la pagina a eludere sia le strette di una estroversione oggi improponibile, sia i mali più evidenti di un neorealismo di maniera, riscattando sempre, per la levità di tocco, per il saper vedere al di là della superficie opaca delle cose e degli uomini, un riflesso dello splendore eterno che le une e gli altri anima. (...) Altro merito di Cassola è quello di aver saputo cogliere la vita nel suo divenire, quasi sempre senza inutili minuzie di analisi, ma solo per la felicità della scelta di alcuni elementi costitutivi: gli interni proletari o borghesi, le speranze, le delusioni, le ripicche di un mondo che, osservato da vicino, appare meno grigio, meno avaro di suggestioni di quanto a prima vista parrebbe. Di aver creato insomma, dell'esistenza di ogni giorno, un poema tra i più alti di questi ultimi venti anni; un poema in prosa che ha la possibilità di durare proprio per la già vista, quasi costante, lontananza e compromissione con le ideologie".»

«La rappresentazione narrativa di Cassola costituisce un esempio di rapporto con la realtà che nulla ha a che vedere con le strutture del realismo, nelle sue originarie manifestazioni ottocentesche come nei revivals contemporanei: in questa scrittura così indeterminata, di una chiarezza cercata con tanto accanimento, non viene fotografata la realtà esterna, non viene trascritto il mondo com'è, né si attua la fedeltà naturalistica ai dati, al parlato. Della realtà Cassola rifiuta, nell'a priori della sua costruzione narrativa, tutto ciò che di troppo particolare, specifico, locale vi può essere; dai personaggi rimuove tutto ciò che è individuale, determinato; il mondo dei suoi racconti è costituito da una realtà sublimata da nozione locale e limitata a comunicazione generale e diffusa, a discorso comune (...).»

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«Il meglio di Cassola si ha quando il respiro e il flusso esistenziali passano all'interno dei suoi personaggi, identificandosi con la loro umile consapevolezza umana e con il loro destino. Attraverso minime e struggenti dislocazioni reali o pensate, o attraverso la fissità apparente della loro condizione Anna di Fausto, Rosa Gagliardi, l'uomo del Taglio del bosco, Anna del Cuore arido misurano gli acquisti e le perdite della loro vita sul metro della vita stessa, così com'è stata e sarà per tutti, così come è in se stessa. Più si adeguano al suo ritmo e respirano del suo stesso respiro, più modificano la nozione tradizionale di personaggio evitando de definirsi, di chiudersi: e così la continuità e il flusso non sono intaccati, forzati e tanto meno arrestati; sono anzi propiziati dai casi e dai pensieri che impercettibilmente fanno diventare sempre più adulte quelle persone e le fanno assomigliare sempre più al volto anonimo della vita»

«Cassola nega che i grossi fatti della storia gli siano indifferenti o siano assenti nei suoi racconti; ma la storia, egli dice, lo interessa quando viene a casa sua e non quando, storicamente, si presenta come il tutto, come una sorta di iper-soggetto che comprende e travolge il destino dei singoli. Si prendano il fascismo e la Resistenza; essi non vengono entificati, non vengono astratti in un senso staccato dalle sorti individuali, da come ciascuno per sé li visse e li sentì, per cui il fascismo è l'umiliazione e il grigiore in cui vissero i vecchi compagni, e la Resistenza è la condizione amletica tra esaltazione e depressione in cui la vive Fausto o l'utopia della violenza in cui la vive Bube; e la restaurazione che le succedette è l'attesa di Mara che sconta nella sua pazienza, maturata nelle prove della vita, le grandi lotte della storia. Su questi fondamenti ideologici, i romanzi di Cassola si presentano come veri antiromanzi.»

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Opere

Narrativa

Alla periferia, Edizioni de «Il fiore». Narrativa II ( collezione di «Rivoluzione», Firenze 1942 (contiene Paura e tristezza, Alla periferia, Pensieri e ricordi su Monte Mario, Il mio quartiere, Diario di campagna, Gli amici, Storia e geografia, La vedova del socialista, L'orfano, Ornitologia).
La visita, Parenti (collezione di«Letteratura»,'42), Firenze 1942 contiene La visita, I due amici, Tempi memorabili, Ferrovia locale, Monte Mario, Il soldato, Il cacciatore, Dànroel,Il ritorno dei marinai, Terra di Francia, Bandiera rossa, Sogno invernale, Studenti, Franceschino, Giorgio Gromo, Al polo)
La moglie del mercante, in Botteghe oscure, 1949.
Fausto e Anna, Collana I gettoni n.8, Torino, Einaudi, 1952. Einaudi («Supercoralli»), Torino 1958; Mondadori («Il bosco», 175)1966; Mondadori («Oscar, 360»)Milano 1971; con prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, Edito-service S.A., Ginevra 1972; con introduzione di Mario Luzi, Rizzoli («BUR», 87), Milano 1975; a cura di Miriam Galiberti, Sansoni («Leggere a scuola», Firenze 1979.
I vecchi compagni, Collana I gettoni n.19, Torino, Einaudi, 1953; con introduzione di Giuliano Gramigna, Rizzoli(«BUR»,319), Milano 1979 (contiene anche Un matrimonio del dopoguerra).
Il taglio del bosco, Fabbri («Narrativa italiana»), Milano 1953 (contiene La moglie del mercante, Le amiche, Il taglio del bosco). Pisa, 1955; Torino, Einaudi, 1959.
Il taglio del bosco. Venticinque racconti, Nistri-Lischi («Il Castelletto. Collana di romanzi italiani», Pisa 1955 (in realtà contiene ventisei racconti: Paura e tristezza, I due amici, La visita, Ferrovia locale, Il soldato, Il cacciatore, Monte Mario. Dànroel, Il ritorno dei marinai, Terra di Francia, Bandiera rossa, Plotino, Franceschino, La moglie del mercante, Clerici, Romolo, Tricerri, L.C., Relazione di Giacomo sulla Svizzera, Decadenza di «Jack», Incontro sullo sdradale, Il Settentrione, Il Settentrione, Il caporale Sbrana, Baba, Le amiche, Il taglio del bosco).
La casa di via Valadier, Collana «I Coralli», 72, Torino, Einaudi, 1956; Mondadori («Oscar», 165), Milano 1968 (contiene anche Esiliati); Einaudi («I Nuovi Coralli»,7) Torino 1971; con introduzione di Geno Pampaloni, Rizzoli («BUR», 270), Milano 1979 (contiene anche Esiliati).
Un matrimonio del dopoguerra , Collana I Coralli n. 82, Torino, Einaudi, 1957 (in copertina dipinto "Tetti al sole" di Roberto Sernesi) .
Il soldato; Rosa Gagliardi, Milano, Feltrinelli, 1958.
La ragazza di Bube, Torino, Einaudi, 1960.
Un cuore arido, Collana SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1961.
La visita, Torino, Einaudi, 1962. (raccoglie i precedenti La visita, Alla periferia e La moglie del mercante)
Il cacciatore, Collana I Coralli, Torino, Einaudi, 1964.
Tempi memorabili, Collana I Coralli n. 229, Torino, Einaudi, 1966.
Storia di Ada, Collana SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1967.
Ferrovia locale, Collana SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1968.
Una relazione, Collana SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1969.
Paura e tristezza, Collana SuperCoralli, Torino, Einaudi, 1970.
Monte Mario, Milano, Rizzoli, 1973.
Gisella, Milano, Rizzoli, 1974.
Troppo tardi, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 1975.
L'antagonista, Milano, Rizzoli, 1976.
La disavventura, Milano, Rizzoli, 1977.
L'uomo e il cane, Milano, Rizzoli, 1977.
Un uomo solo, Milano, Rizzoli, 1978.
Il superstite, Milano, Rizzoli, 1978.
Il paradiso degli animali, Milano, Rizzoli, 1979.
Vita d'artista, Milano, Rizzoli, 1980.
Ferragosto di morte, Reggio Emilia, Ciminiera, 1980.
Il ribelle, Milano, Rizzoli, 1980.
La morale del branco, Milano, Rizzoli, 1980.
La zampa d'oca, Milano, Rizzoli, 1981.
L'amore tanto per fare, Milano, Rizzoli, 1981.
Il leone fuggito, Firenze, Pananti, 1981 (edizione fuori commercio di 150 esemplari numerati).
Colloquio con le ombre, Milano, Rizzoli, 1982.
Il mondo senza nessuno, Marmirolo, Ciminiera, 1982.
Gli anni passano. La ragazza di Bube vent'anni dopo, Milano, Rizzoli, 1982.
Due racconti, con illustrazione (Paesaggio) di Folco Chiti Batelli, Pananti, Firenze, 1983 (edizione fuori commercio di 300 esemplari numerati; contiene Cecina, Volterra e L'uva).
Mio padre, Milano, Rizzoli, 1983.
Le persone contano più dei luoghi, Firenze, Pananti, 1985 (contiene anche Paura della morte).

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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