Indietro | Indice Autori Italiani |
Pier Paolo Pasolini
(✶1922 †1975)
Già sofferente di ulcera, nel marzo del 1966, Pasolini, venne colpito da una forte emorragia che lo costrinse a letto per quasi un mese. Sarà l'occasione di rileggere con calma i Dialoghi di Platone che lo stimoleranno a scrivere un teatro simile alla prosa, nella convalescenza scriverà l'impianto delle sei tragedie che compongono la sua opera teatrale: Calderón, Pilade, Affabulazione, Porcile, Orgia e Bestia di Stile. Terminata la convalescenza lavorò a Bestemmia, un romanzo sotto forma di sceneggiatura in versi, e abbozzò Orgia e Bestia da stile e tra maggio e giugno lavorò ad alcuni drammi che voleva rappresentare all'estero. Per l'estate del 1966 si comprò una Maserati 3500 GT di seconda mano, con cui trascorse le vacanze estive in Carnia con la madre Susanna.
Intanto, al Festival di Cannes che si tenne il 3 maggio, il film Uccellacci e uccellini ebbe grande successo e l'intervento positivo di Roberto Rossellini durante la conferenza stampa suscitò grande interesse. Tra la primavera e l'estate del 1966 scrisse la bozza dei film Teorema e l'Edipo re oltre a elaborare altri drammi: Pilade, Porcile e Calderón. Nell'ottobre del 1966 si recò a New York per la presentazione di Uccellacci uccellini a un festival cinematografico. Conobbe in quell'occasione Allen Ginsberg. All'inizio di ottobre si recò in Marocco per studiare l'ambientazione dell'Edipo re e a novembre girò un episodio del film Le streghe, dal titolo La Terra vista dalla Luna con Silvana Mangano, Totò e Ninetto Davoli. Di ritorno da un secondo viaggio in Marocco realizzò, in una sola settimana, le riprese dell'episodio Che cosa sono le nuvole? del film Capriccio all'italiana, ancora con Totò, Ninetto Davoli, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Domenico Modugno.
In aprile ebbero inizio le riprese dell'Edipo re nei deserti rossi del Marocco del sud che continueranno, per alcune scene, nella pianura di Lodi e per il finale nella città di Bologna. Il film, che verrà presentato alla Mostra di Venezia nel settembre 1967, non ebbe successo in Italia, mentre ottenne il favore del pubblico e della critica in Francia e in Giappone. Nello stesso anno scrisse saggi di teoria e tecnica cinematografica che verranno raccolti nel 1972 in Empirismo eretico. Il 26 ottobre dello stesso anno intervistò nella sua casa veneziana il poeta Ezra Pound, allora di 83 anni, per conto della Rai. I due discussero della Neoavanguardia italiana e dell'arte, quindi Pasolini lesse alcuni versi dalla traduzione italiana dei Canti pisani.
Il Sessantotto
Nel marzo del 1968 venne dato alle stampe il romanzo Teorema che sarà trasformato successivamente nel soggetto di un film, girato nella primavera dello stesso anno, che verrà presentato alla Mostra di Venezia il 4 settembre, alla critica, e che vincerà il secondo premio della carriera di Pasolini, il "Premio OCIC" (Office Catholique International du Cinèma, organizzazione cattolica che si occupa di cinema). Gli autori, tra cui Pasolini, Francesco Maselli e Cesare Zavattini, contestarono la Mostra del Cinema evidenziando come fosse una rassegna di produttori e non di autori e occuparono la Sala Volpi, solo l'intervento della polizia, il 26 agosto, permise la ripresa del festival. Jean Renoir, che assistette alla prima, dirà a un giornalista: "A chaque image, à chaque plan, on sent le trouble d'un artiste" (In ogni immagine, in ogni scena si sente il turbamento di un artista).Il 13 settembre la Procura di Roma ordinò il sequestro del film per oscenità. In seguito ai celebri scontri di Valle Giulia, scoppiati tra i reparti della polizia che avevano occupato preventivamente la facoltà romana di Architettura e giovani studenti, Pasolini scrisse la poesia Il P.C.I. ai giovani!! che, destinata alla rivista Nuovi Argomenti uscì senza preavviso su L'espresso scatenando una forte polemica. Nella poesia Pasolini si rivolge ai giovani dicendo che la loro è una falsa rivoluzione e che essi sono solamente dei borghesi conformisti, strumenti nelle mani della nuova borghesia.
«Ho passato la vita a odiare i vecchi borghesi moralisti, e adesso, precocemente devo odiare anche i loro figli... La borghesia si schiera sulle barricate contro sé stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". La meta degli studenti non è più la Rivoluzione ma la guerra civile. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri, hanno un senso legalitario della vita, sono profondamente conformisti. Per noi nati con l'idea della Rivoluzione sarebbe dignitoso rimanere attaccati a questo ideale.»
(Tavola rotonda organizzata da L'Espresso, il 16 giugno 1968 sulla poesia di Pier Paolo Pasolini ll Pci ai giovani)
Autore di canzoni
A partire dagli anni sessanta Pier Paolo Pasolini fu anche autore di canzoni, cercando un collegamento tra la poesia e la canzone d'autore. Le prime canzoni furono scritte su musiche di Piero Umiliani, Franco Nebbia e Piero Piccioni, e vennero incise da Laura Betti nel 1961, si tratta di Macrì Teresa detta Pazzia, Il valzer della toppa, Cocco di mamma e Cristo al Mandrione. Il valzer della toppa venne in seguito reincisa da Gabriella Ferri, che la inserì nel 1973 nel suo album Sempre, mentre Cristo al Mandrione fu reinterpretata da Grazia De Marchi e, nel 1997, dalla Ferri nel suo album Ritorno al futuro.Nel 1963 collaborò con Sergio Endrigo, per cui preparò un testo utilizzando alcuni versi tratti dalla raccolta La meglio gioventù; la canzone che nasce è Il soldato di Napoleone, contenuta nel primo 33 giri del cantautore istriano. Nel 1967 collaborò con Domenico Modugno, scrivendo il testo di Che cosa sono le nuvole:
«Recitai nell'episodio Cosa sono le nuvole, e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È una canzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell'Otello di Shakespeare e poi unificando il tutto.»
La canzone è poi stata reinterpretata nel 1997 dagli Avion Travel nell'album Vivo di canzoni, nel 2006 da Stefano Bollani nell'album I visionari e nel 2007 da Paolo Benvegnù. Modugno aveva già lavorato con Pasolini l'anno precedente, cantando i titoli di testa e coda del film Uccellacci e uccellini, che il regista aveva scritto in forma letteraria su musica di Ennio Morricone. Nel 1968 collaborò con il gruppo di rock psichedelico Chetro Co., per cui scrisse il testo della canzone Danze della sera (suite in modo psichedelico), adattandolo da una sua poesia intitolata Notturno.
Fine anni sessanta, tra teatro e cinema
Nell'estate 1968 Pasolini girò La sequenza del fiore di carta con Ninetto Davoli tratto dalla parabola evangelica del fico infruttuoso che uscirà nel 1969, come terzo episodio del film "Amore e rabbia". Pubblicò intanto su Nuovi Argomenti un saggio dal titolo Manifesto per un nuovo teatro in cui dichiarava il suo completo rifiuto del teatro italiano. Il 27 novembre 1968 rappresentò, al Deposito del Teatro Stabile di Torino, Orgia che venne accolta malamente dal pubblico e dai critici e, nel novembre del 1968, ebbero inizio le riprese di Porcile. Porcile ha come sfondo, per il suo episodio "metastorico", l'Etna ed era stato pensato da Pasolini già nel 1965 quando aveva visto il film di Buñuel, Intolleranza: Simon del deserto. In seguito, per girare l'episodio moderno, la troupe si sposterà per le riprese a Villa Pisani a Stra. Dopo Porcile, che l'autore ritenne "il più riuscito dei miei film, almeno esteriormente", realizzò Medea e chiamò per interpretarlo Maria Callas. Le riprese del film vennero girate in Cappadocia, a Grado, a Pisa. Durante la lavorazione del film compì un viaggio in Uganda, Tanzania e Tanganica per cercare i luoghi dell'ambientazione del film che pensava di girare subito dopo Porcile: Appunti per un'Orestiade africana.Gli anni settanta
In questi anni l'opera di Pasolini si allontanò ulteriormente dalle forme della cultura tradizionale per aumentare esponenzialmente le occasioni di espressione su vari giornali e riviste. Nell'autunno del 1970, acquistò la Torre di Chia, a Chia, nei pressi di Soriano nel Cimino, dove fece costruire un appartamento-rifugio per due. Il luogo era stato scoperto da Pasolini nella primavera del 1964, dopo aver visionato molti luoghi, per ricostruire la scena del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano nel film Il Vangelo secondo Matteo.Scrisse una recensione molto critica su Nuovi Argomenti a "Satura" di Montale, che gli rispose in versi nella Lettera a Malvolio e in aprile uscì la sua ultima raccolta di poesie Trasumanar e organizzar accolta da lettori e critici distratti. All'inizio del 1971 realizzò un documentario, dal titolo 12 dicembre, con la collaborazione di alcuni militanti di "Lotta Continua" sul tema della strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano e a marzo presta il suo nome come direttore responsabile dello stesso quotidiano.
Ad aprile venne denunciato per "istigazione a delinquere e apologia del reato" per un supplemento sulle forze armate di Lotta Continua, Proletari in divisa.
La Trilogia della Vita
Durante l'estate del 1970 scrisse la sceneggiatura di dieci novelle tratte, tra quelle tragico-comiche, dal Decamerone che ambienterà nel mondo napoletano. Il Decameron voleva essere il primo del trittico che Pasolini "dedicava alla vita". Seguiranno infatti I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte, i veri successi di pubblico di Pasolini. Nel settembre dello stesso anno cominciò a girare a Casertavecchia le prime riprese per proseguire, con Ser Ciappelletto, a Napoli e a Bressanone.Si accinse poi a scrivere la sceneggiatura dei Racconti di Canterbury tratti da Chaucer e il 28 giugno al Festival di Berlino, "Il Decameron" ottenne l'Orso d'Argento e più di 30 denunce in tutta italia. Nove settimane, dal settembre al novembre 1971, furono impegnate per le riprese in Inghilterra di "Canterbury". Nel 1972 cominciò durante l'estate, senza attendere che il film uscisse nelle sale, a lavorare alla terza parte della trilogia tratta dalle novelle delle Mille e una notte e fece diversi sopralluoghi in Egitto, in Giordania, in Guinea, in India e in Ghana.
I Racconti di Canterbury vinse l'Orso d'oro al festival di Berlino, ma venne stroncato dalla critica internazionale e ripetutamente sequestrato in Italia. Nel 1973 cominciarono nel frattempo le riprese del Fiore delle mille e una notte a Isfahan, in Iran. Il lavoro procedette con precisione e velocità tanto che l'autore riuscì a girare nel frattempo un documentario, Le mura di Sana'a, che voleva essere un appello all'Unesco perché salvaguardasse l'antica città yemenita.
Il fiore delle Mille e una notte uscì nelle sale all'inizio del 1974, vincendo il Grand Prix Spécial du Jury, al Festival di Cannes, e ottenne un gran successo, anche se il giudizio della critica non soddisfece l'autore. Le sceneggiature della Trilogia della vita vennero pubblicate nel 1975 con alcune pagine di introduzione titolate Abiura dalla Trilogia della vita dove prese le distanze dalle sue opere precedenti
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
Pagina precedente | Pagina successiva |
Indietro | Indice Autori Italiani |

- Dizionario italiano
- Grammatica italiana
- Verbi Italiani
- Dizionario latino
- Dizionario greco antico
- Dizionario francese
- Dizionario inglese
- Dizionario tedesco
- Dizionario spagnolo
- Dizionario greco moderno
- Dizionario piemontese