deospedalizzàre
de|o|spe|da|liz|zà|re
pronuncia: /deospedalidˈdzare/
verbo transitivo
1 dimettere una persona dall'ospedale in cui questa è ricoverata, per proseguire le cure a domicilio o in altra struttura
2 non costringere più al ricovero in ospedale, specialmente detto dei malati di mente
3 utilizzare in altro modo un edificio che era sede di un ospedale, riferito specialmente a ospedali psichiatrici
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de|o|spe|da|liz|zà|re
pronuncia: /deospedalidˈdzare/
verbo transitivo
1 dimettere una persona dall'ospedale in cui questa è ricoverata, per proseguire le cure a domicilio o in altra struttura
2 non costringere più al ricovero in ospedale, specialmente detto dei malati di mente
3 utilizzare in altro modo un edificio che era sede di un ospedale, riferito specialmente a ospedali psichiatrici
Indicativo presente: io deospedalizzo, tu deospedalizzi
Passato remoto: io deospedalizzai, tu deospedalizzasti
Participio passato: deospedalizzato
Passato remoto: io deospedalizzai, tu deospedalizzasti
Participio passato: deospedalizzato
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deontologo (s. masch.)
deorbitare (v. intr.)
deorbitare (v. trans.)
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deorbitazione (s. femm.)
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deossidato (part. pass.)
deossidazione (s. femm.)
deossimonosaccaride (s. masch.)
deossiribonucleico (agg.)
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deossiriboso (s. masch.)
deostruente (part. pres.)
deostruente (agg. e s. masc.)
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