o 1
pronuncia: /ˈo/
sostantivo maschile e femminile
* è di genere tanto maschile quanto femminile, ma preferibilmente femminile, essendo sottintesa la parola lettera
1 quindicesima lettera dell'alfabeto, tredicesima nell'alfabeto scolastico, il cui nome è o O maiuscola | o minuscola; nell'ortografia italiana rappresenta due suoni vocalici distinti: la vocale posteriore arrotondata semiaperta /ɔ/ oca | moto | porta e la vocale posteriore arrotondata semichiusa /o/ odore | sole; può avere valore distintivo bòtte / bótte | còlto / cólto | còrso / córso | fòro / fóro | indòtto / indótto | scòrsi (scorgere) / scórsi (scorrere); in sillaba atona o può avere soltanto suono chiuso dormire; è sempre aperta nel dittongo uò buono | fagiuolo | figliuolo | nuovo | ruota, nei suffissi -òrio, -òzio, -òccio, -òzzo, -òtto bambòccio | carròzza | dormitòrio | empòrio | giovanòtto | grassòtta | oratòrio | sacerdòzio, nei monosillabi; nei polisillabi tronchi falò; è sempre chiusa nei suffissi -óne, -óre, -óio, -óso, -óndo, -ónzolo autóre | cogitabóndo | feróce | generóso | medicónzolo | padróne | scorsóio | signóra | signóre | traditóra | traditóre e nei verbi e nei nomi uscenti in -ógno, -ógna agógno | carógna; quando è tonica, può portare l'accento grafico, grave quando è aperta (ò), acuto quando è chiusa (ó), obbligatorio per le vocali finali toniche di alcuni monosillabi (ciò) e di tutti i polisillabi, raro negli altri casi
2 nel codice alfabetico internazionale, la lettera O viene convenzionalmente identificata dal nome Oscar
3 nella compitazione telefonica, la lettera O viene convenzionalmente identificata dalla città di Otranto o di Oristano O come Otranto | O come Oristano
4 (specialmente maiuscola) in funzione di aggettivo numerale indica il quindicesimo elemento o livello di una serie ordinata mediante lettere dell'alfabeto classe II sezione O | serie O | turno O | sezione O. | categoria O
5 arcaico specialmente maiuscola, nella tradizione letteraria medievale, usato per indicare l'ultima lettera dell'alfabeto greco: omega
ó 1
pronuncia: /ˈɔ/
interiezione
* è di genere tanto maschile quanto femminile, ma preferibilmente femminile, essendo sottintesa la parola lettera
1 rafforza un vocativo, specialmente nelle invocazioni solenni e nelle invocazioni o Signore aiutaci tu! | o mamma, come farò adesso | o Dio, che è successo! | o Signore, aiutami tu! | o Gesù, chi si vede! | o santi numi! | o figlio mio, se tu sapessi! | o Dio, che mi tocca di sentire! | o poveri noi! | o Signore, aiutateci! | o povero me! | o Madre celeste, aiutateci! | o Tosco che per la città del foco / vivo ten vai [Dante] | o patria mia, vedo le mura e gli archi Leopardi | marciate, o de la patria incliti figli [Carducci]
2 familiare si usa per rafforzare un richiamo ad alta voce o tu! vuoi sbrigarti? | o buon uomo, fatemi un piacere | o voi laggiù, venite a darci una mano | o voi laggiù | o quell'uomo! | o quella donna! | o voi, lassù! | o voi di casa! | o ragazzi, ma che siete impazziti?
3 regionale nell'uso toscano: con valore pleonastico, rafforza una frase di tono esclamativo o esortativo, introduce una domanda retorica o, specialmente nelle risposte, esprime un certo stupore o mi dica un po' lei cosa avrebbe fatto al posto mio | io suo amico? o se non so neppure chi sia! | o che succede costì? | o questa è bella! | o che succede? | o mi faccia una cortesia | o che si scherza? | o questo poi non lo ammetto! | o chi è lei? | o dunque, vogliamo muoverci? | o questa poi! | o mettiti tranquillo! | o a che pensavi, si può sapere? | o mi dica un po' lei che farebbe! | o giovani, molto da voi ci aspettiamo! | o che credevi, che sarei scappato? | o quell'affare s'è poi concluso? | o che credevate, che non ce ne saremmo accorti? | o che non si salutano più gli amici? | o guarda chi si vede! | o che altro dovrei fare? | o che credevi, che non sarei venuto? | o mi dica un po' lei come si comporterebbe al posto mio | o come devo dirglierlo, sor dottore [Fucini] | o senta il caso avvenuto di fresco / a me, che, girellando una mattina, / càpito in Sant'Ambrogio di Milano [Giusti] | da chiuso morbo combattuta e vinta, / perivi, o tenerella Leopardi
pronuncia: /ˈo/
sostantivo maschile e femminile
* è di genere tanto maschile quanto femminile, ma preferibilmente femminile, essendo sottintesa la parola lettera
1 quindicesima lettera dell'alfabeto, tredicesima nell'alfabeto scolastico, il cui nome è o O maiuscola | o minuscola; nell'ortografia italiana rappresenta due suoni vocalici distinti: la vocale posteriore arrotondata semiaperta /ɔ/ oca | moto | porta e la vocale posteriore arrotondata semichiusa /o/ odore | sole; può avere valore distintivo bòtte / bótte | còlto / cólto | còrso / córso | fòro / fóro | indòtto / indótto | scòrsi (scorgere) / scórsi (scorrere); in sillaba atona o può avere soltanto suono chiuso dormire; è sempre aperta nel dittongo uò buono | fagiuolo | figliuolo | nuovo | ruota, nei suffissi -òrio, -òzio, -òccio, -òzzo, -òtto bambòccio | carròzza | dormitòrio | empòrio | giovanòtto | grassòtta | oratòrio | sacerdòzio, nei monosillabi; nei polisillabi tronchi falò; è sempre chiusa nei suffissi -óne, -óre, -óio, -óso, -óndo, -ónzolo autóre | cogitabóndo | feróce | generóso | medicónzolo | padróne | scorsóio | signóra | signóre | traditóra | traditóre e nei verbi e nei nomi uscenti in -ógno, -ógna agógno | carógna; quando è tonica, può portare l'accento grafico, grave quando è aperta (ò), acuto quando è chiusa (ó), obbligatorio per le vocali finali toniche di alcuni monosillabi (ciò) e di tutti i polisillabi, raro negli altri casi
2 nel codice alfabetico internazionale, la lettera O viene convenzionalmente identificata dal nome Oscar
3 nella compitazione telefonica, la lettera O viene convenzionalmente identificata dalla città di Otranto o di Oristano O come Otranto | O come Oristano
4 (specialmente maiuscola) in funzione di aggettivo numerale indica il quindicesimo elemento o livello di una serie ordinata mediante lettere dell'alfabeto classe II sezione O | serie O | turno O | sezione O. | categoria O
5 arcaico specialmente maiuscola, nella tradizione letteraria medievale, usato per indicare l'ultima lettera dell'alfabeto greco: omega
SINGOLARE | PLURALE | |
MASCHILE | o | o |
FEMMINILE | o | o |
SINGOLARE | |
MASCHILE | o |
FEMMINILE | o |
PLURALE | |
MASCHILE | o |
FEMMINILE | o |
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ó 1
pronuncia: /ˈɔ/
interiezione
* è di genere tanto maschile quanto femminile, ma preferibilmente femminile, essendo sottintesa la parola lettera
1 rafforza un vocativo, specialmente nelle invocazioni solenni e nelle invocazioni o Signore aiutaci tu! | o mamma, come farò adesso | o Dio, che è successo! | o Signore, aiutami tu! | o Gesù, chi si vede! | o santi numi! | o figlio mio, se tu sapessi! | o Dio, che mi tocca di sentire! | o poveri noi! | o Signore, aiutateci! | o povero me! | o Madre celeste, aiutateci! | o Tosco che per la città del foco / vivo ten vai [Dante] | o patria mia, vedo le mura e gli archi Leopardi | marciate, o de la patria incliti figli [Carducci]
2 familiare si usa per rafforzare un richiamo ad alta voce o tu! vuoi sbrigarti? | o buon uomo, fatemi un piacere | o voi laggiù, venite a darci una mano | o voi laggiù | o quell'uomo! | o quella donna! | o voi, lassù! | o voi di casa! | o ragazzi, ma che siete impazziti?
3 regionale nell'uso toscano: con valore pleonastico, rafforza una frase di tono esclamativo o esortativo, introduce una domanda retorica o, specialmente nelle risposte, esprime un certo stupore o mi dica un po' lei cosa avrebbe fatto al posto mio | io suo amico? o se non so neppure chi sia! | o che succede costì? | o questa è bella! | o che succede? | o mi faccia una cortesia | o che si scherza? | o questo poi non lo ammetto! | o chi è lei? | o dunque, vogliamo muoverci? | o questa poi! | o mettiti tranquillo! | o a che pensavi, si può sapere? | o mi dica un po' lei che farebbe! | o giovani, molto da voi ci aspettiamo! | o che credevi, che sarei scappato? | o quell'affare s'è poi concluso? | o che credevate, che non ce ne saremmo accorti? | o che non si salutano più gli amici? | o guarda chi si vede! | o che altro dovrei fare? | o che credevi, che non sarei venuto? | o mi dica un po' lei come si comporterebbe al posto mio | o come devo dirglierlo, sor dottore [Fucini] | o senta il caso avvenuto di fresco / a me, che, girellando una mattina, / càpito in Sant'Ambrogio di Milano [Giusti] | da chiuso morbo combattuta e vinta, / perivi, o tenerella Leopardi
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Locuzioni, modi di dire, esempi
esser tondo come l'o di Giotto = si dice di persona molta sciocca || o meno = oppure no dimmi se verrai o meno | dimmi se accetti o meno || parallelepipedo rettangolo o retto = geometria parallelepipedo con le facce contigue ortogonali che ha per base un rettangolo || tondo come l'O di Giotto = si dice di cosa perfettamente tonda | figurato si dice di persona sciocca
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