raddrizzàre 
rad|driz|zà|re
pronuncia: /raddritˈtsare/
verbo transitivo

far tornare diritto anche in senso figurato

Indicativo presente:  io raddrizzo, tu raddrizzi
Passato remoto:       io raddrizzai, tu raddrizzasti
Participio passato:        raddrizzato

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raddrizzàrsi 
rad|driz|zàr|si
pronuncia: /raddritˈtsarsi/
verbo pronominale intransitivo

1 assumere nuovamente la posizione eretta, tornare diritto

2 figurato di persona: comportarsi meglio, rimettersi sulla buona strada il ragazzo si è raddrizzato

3 figurato di cose: rimettersi nel giusto le cose si raddrizzeranno

4 figurato del tempo; rimettersi al bello

Indicativo presente:  io mi raddrizzo, tu ti raddrizzi
Passato remoto:       io mi raddrizzai, tu ti raddrizzasti
Participio passato:        raddrizzatosi/asi/isi/esi

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Locuzioni, modi di dire, esempi


raddrizzare le gambe agli storpi = figurato tentare di modificare cose o situazioni che non possono essere mutate, cimentarsi in un'impresa irrealizzabile || raddrizzare, rompere le ossa a qualcuno = bastonare qualcuno di santa ragione, dargli una sonora lezione || voler raddrizzare le gambe ai cani = fare opera vana, tentare cose impossibili, detto specialmente di chi si atteggia a paladino di qualcosa o a riformatori eccessivamente astratti



Proverbi


la pianta si raddrizza da giovane || non si possono raddrizzare le gambe anche ai cani

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raddossare (v. trans.)
raddotto (part. pass.)
raddotto (s. masch.)
raddrizzamento (s. masch.)
raddrizzare (v. trans.)
raddrizzarsi (v. pron. intr.)
raddrizzata (s. femm.)
raddrizzato (part. pass.)
raddrizzatore (agg. e s. masc.)
raddrizzatrama (s. masch.)
raddrizzatrice (s. femm.)
raddrizzatura (s. femm.)
radducere (v. trans.)
raddurare (v. intr.)
raddurarsi (v. pron. intr.)
raddurre (v. trans.)
raddursi (v. pron. intr.)
raddusano (agg.)


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