ché 1
pronuncia: /ˈke/
pronome relativo
1 il quale, la quale, i quali, le quali, può essere riferito a persona o cosa appena nominata, detta antecedente; e svolge la funzione di soggetto o di complemento oggetto della frase relativa che apre; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale la pioggia che cade | lo trovai in camera sua che piangeva | cerco una persona che sappia il cinese | è con lui che devi parlare | l'uomo che ama | un sogno che mi ha turbato | Carlo è di là che riposa | il libro che ho letto | papà è di là che legge | è quello che ha detto | il libro che è sul tavolo è mio | è Piero che ha telefonato | cerco qualcuno che mi aiuti | ridammi il libro che ti ho prestato | la ragazza che lavora qui sotto | i ragazzi che ho appena veduto | non dire cose che non sai | è la tua condotta che mi irrita | osservo le persone che passano | Gianni è in ufficio che lavora | è lo stesso abito che avevo l'anno scorso | le notizie che mi racconti | non divulgare la notizia che ti ho dato
2 in cui, di cui, cui, a cui, con cui, con funzione di complemento indiretto e con valore locativo o temporale, in usi più liberi variamente accettati nella norma attuale, con o senza la preposizione che l'accompagna; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale la città da cui provengo | è una persona che le debbo riconoscenza | l'estate che partii | la notte che morì | la sera che ci incontrammo | le stoffe con che si foderano le poltrone | le persone a cui pensavo | l'amico di cui ti ho parlato | il giorno che l'incontrai | il bricco che ci si bolle il latte | non passa giorno che non lo veda | conosco le condizioni in che si trova | l'anno che ci siamo incontrati | il giorno che feci ritorno | l'amico che gli ho scritto non mi ha risposto | ci sono alcuni fiori che non posso sentirne il profumo | il libro di cui ti parlo | il fine a cui tendi | paese che vai, usanza che trovi | l'anno che scoppiò la guerra | questa è l'amica che ti dicevo | la carta con che si fanno i giornali | dal primo istante che l'ho vista non l'ho più dimenticata | era il giorno ch'al sol si scoloraro / per la pietà del suo fattore i rai [Petrarca] | son un di quei che 'l pianger giova [Petrarca] | i rai di che son pie le stelle [Foscolo] | questo è il diavolo di che io t'ho parlato [Boccaccio] | quel gran seggio a che tu li occhi tieni [Dante] | de le foglie / che la materia e tu mi farai degno [Dante] | vedrai li antichi spiriti dolenti, / ch'a la seconda morte ciascun grida [Dante] | benedette / l'antiche età, che a morte / per la patria correan le genti a squadre Leopardi | non si fanno carico de' travagli in che mettono un povero galantuomo Manzoni | tutti coloro che gli pizzicavan le mani di fare qualche bella impresa, correvan là… Manzoni
3 la qual cosa, la cosa che, ciò che, alla qual cosa, della qual cosa, con valore neutro, preceduto da articolo o preposizione, spesso riferito a tutta la proposizione precedente; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale non è venuto all'appuntamento, il che mi fa arrabbiare | bisogna agire con decisione: senza di che tutto sarebbe inutile | non risponde nessuno, il che mi preoccupa | ti ho detto tutto, col che ritengo chiuso il discorso | rispondo alla vostra lettera con molto ritardo, del che ti chiedo scusa | non ho accettato l'invito, del che ora mi pento | non c'è che dire, senza dubbio | ho provato a farlo ragionare, il che è stato inutile | raccontò una barzelletta, al che tutti risero | debbo ancora rifinire il lavoro, dopo di che avrò finito | ho perso un buon affare, di che ora mi pento | non si è più fatto vedere, dal che ho dedotto che non era interessato | vieni di persona, che è la cosa migliore | si è presentato all'esame mal preparato, il che è stato un errore | disse di non saperne nulla, al che mi misi a ridere | grazie per il regalo! non c'è di che! | tenterò di insistere, che è del tutto inutile | è venuto a trovarmi, dal che deduco che abbia bisogno | per lavoro viaggio molto, al che non so abituarmi | hai vinto il concorso, del che sono contento | prenota il posto, dopo di che sarai tranquillo | dopo di che me ne andrò | rimango ancora cinque minuti, dopo di che me ne vado | ti sei messo a studiare, il che era ora | da quel gentiluomo che è, non ha chiesto nulla | io veggio ben come le vostre penne / di retro al dittator sen vanno strette, / che de le nostre certo non avvenne [Dante] | noi abbiamo bellissime e varie coniugazioni distinte, al paro de' Latini, nella pronunzia, il che certo non si distingue ne' Francesi [Foscolo]
pronome interrogativo
quale cosa, usato in proposizioni interrogative dirette e indirette, con valore neutro, spesso seguito da cosa; spesso solo con valore rafforzativo della domanda che fai? | che ne dici? | che stai dicendo? | che crede che io non sappia stare al mondo? | che? vuoi già uscire? | che cosa hai fatto? | che cosa vuoi? | e che? hai paura? | che è successo? | di che si preoccupa? | che (cosa) è stato? | ma che? pensi di non pagare? | che ne sarà di loro? | a che serve recriminare? | che, avresti paura? | a che pensi? | che? hai voglia di scherzare? | che mi hai detto? | che sai di noi? | che è questo rumore? | crede proprio che non possa farne a meno? | di che ti preoccupi? | e che? vorresti andartene? | che fare? | di che ti lamenti? | e che, devo pensarci io? | che ti succede? | che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Manzoni
pronome esclamativo
quale cosa! con valore di interiezione, per esprimere, meraviglia, stupore, riprovazione che sento! | che mi tocca vedere! | che dici! | che vedo! | non capisco di che ti lamenti! | che mi tocca sentir dire! | che mi doveva capitare! | che mi dici! | non so che fare! | ma che hai combinato! | ma che dite! | che! non pensarci neppure | cosa credi di fare!
pronome indefinito
indica qualcosa di impreciso, di indeterminato, specialmente seguito da aggettivo c'era nel suo sguardo un che di affascinante | un certo non so che | nel suo atteggiamento c'è un che di beffardo | c'è un non so che di strano in questo | c'è un che in lui che non mi garba | vi è nel suo aspetto un certo che di losco
aggettivo interrogativo
in frasi interrogative dirette e indirette, quale, quali che volo prendi? | che uomo è? | che camicia devo mettere? | che libro leggi? | che combini? | che camicia devo mettere? | che ora è? | che vai cercando? | che scuola frequenti? | che tipo è? | che vuole quel tipo? | che lavoro fai? | che giorno è oggi | che progetti hai? | a che ora ci vediamo? | che idea ti sei fatto? | a che ora ti trovo? | e che gent'è, che par nel duol sì vinta? [Dante]
aggettivo esclamativo
seguito da sostantivo o aggettivo, equivale a quale, quali, come che ragazzo simpatico! | guarda in che bel pasticcio mi trovo! | che mal di testa che ho! | che sento! | che gentili! | in che stato ti sei ridotto! | che bellezza! | che tardi! | che birbone! | che stupido, Luigi! | che ci doveva capitare! | che bellezza! | che uomo buono! | che disordine qua dentro! | che simpatico! | che strane idee! | che splendido panorama! | che matto! | ma che! | che bello! | che cielo limpido! | che notte stellata! | che idee! | che magnifico sole! | che bella giornata! | che meraviglia queste tende! | ma guarda che tipo! | che noia! | che bella idea! | che bei bambini! | che diavolo di ragazza! | che barba! | che gran disgrazia! | che stupido! | che gente! | o che lieve è inganar chi s'assecura! [Petrarca]; più raramente segue il sostantivo o l'aggettivo stupido che non sei altro! | distratto che sei! | pazzo che sei! | belli che sono questi fiori! | sciocchino che sei!
congiunzione
1 è la congiunzione subordinante di più largo impiego; in alcuni casi non si distingue dal pronome relativo che; introduce frasi dipendenti esplicite, forma espressioni comparative e correlative, entra in locuzioni congiunzionali e in congiunzioni composte; nello scritto può subire o no l'elisione davanti a vocale, ma nella pronunzia l'elisione si fa frequentemente, specialmente davanti a una e
2 introduce proposizioni completive oggettive, soggettive e dichiarative, con il verbo all'indicativo, al congiuntivo o al condizionale ho sentito dire che ti sei sposato | spero che tu venga | ripeto che la colpa non è mia | mi sembra giusto che tu faccia così | credo che Gianni mi darebbe ragione | immagino che tu conosca già i fatti | so che accetterai | ti garantisco che non è vero | dico solo questo: che hai fatto proprio bene | una cosa è certa: che ritornerà | dico che hai ragione è inutile che io venga fin qui | sapevo che ce l'avresti fatta | il fatto è che non posso pagare | credo che l'influenza fosse solo una scusa | gli disse che parlava troppo | dubito che Luigi arrivi in tempo | bisogna che vada | penso che dovrebbe parlare con te | credo che tu abbia capito | è inutile che tu chiami l'ufficio | è che il tempo non basta mai | è possibile che io ritardi | mi sembra che tu corra troppo | si dice che sia partito | sembra che stia piovendo | bisognava che tu lo ascoltassi | spero che tornerai | sarebbe ora che ti decidessi; quando il verbo è al congiuntivo il che può essere omesso temo non venga | suppongo sia partito | preferivo venisse lui stesso | temo sia malato | sembra sia malato | speriamo non sia in ritardo
3 introduce proposizioni causali con il verbo all'indicativo o al congiuntivo togliti il golf che fa caldo | sono contento che abbiamo vinto | copriti, che fa freddo | mangia, che si raffredda | spicciati, che fai tardi | sono felice che tu sia venuto | sono contento che avete fatto la pace | mi rallegro che tu sia stato promosso | ti ringrazio che sei venuto
4 introduce proposizioni consecutive con il verbo all'indicativo o al congiuntivo, spesso in correlazione con tanto, così, tale, talmente e simili canta che pare un usignolo | era tanto spaventato che non capiva più nulla | non c'è medicina che possa guarirlo | era tanto commosso che appena balbettava | è stato così silenzioso che non l'ho sentito | cos'è successo che non ti si vede più da queste parti? | voglia il cielo che smetta di piovere | è bianco che pare un cencio | gli ho parlato chiaramente in modo che capisca | ero così stanco che mi accasciai sul divano | c'era un'afa, che non si respirava | ero tanto turbato che non capivo nulla | era tanto preso dalle sue cose che non mi ha notato | che ha che piange? | è così fuori di sé che temo possa fare una pazzia | parla forte che ti senta | cammina che pare un ubriaco | continuò a bere al punto che si ubriacò | avevo così paura che non riuscivo a dire una parola | ho fatto in modo che non si accorgesse di nulla | è un tale mascalzone che non ci si può fare affidamento | copriti che tu non ti prenda un malanno
5 introduce una proposizione finale con il verbo al congiuntivo insisteva che andassi da lui | guarda che non faccia errori | stavamo attenti che non si facesse male | bada che il bambino sia ben coperto | nutrilo, che ingrassi un po' | fatelo entrare che si riscaldi | fa' che tutto proceda bene | procura che tutto sia in ordine | abbi cura che tutto sia pronto | fatelo sedere che si riposi
6 introduce proposizioni temporali con il verbo all'indicativo, con il valore di quando, da quando, spesso associato a una volta, ogni volta o ad avverbi temporali oggi, domani, ieri, ora, dopo, prima vado a lavorare che ancora non è chiaro | ogni volta che l'incontro mi saluta educatamente | oggi che tutti vogliono la macchina | arrivò che era estate | devi farlo, prima che sia troppo tardi | una volta che sarai arrivato, telefona | sono tornato che non erano ancora le sei | è un'ora che ti aspetto | dal giorno che l'ho visto la prima volta non l'ho più lasciato | aspettiamo che smetta di piovere | ero appena uscito, che lo incontrai | saranno due anni che lo vedo | ogni volta che vieni, porti il sole | saranno due mesi che non lo vedo | arrivai che era troppo presto | sono mesi che non mi scrive | prima che tu venga io avrò finito il tuo lavoro | lo incontrai che erano le tre | saranno anni che non lo vedo | ero appena rientrata in casa, che iniziò a piovere | dopo che hai colato la pasta servi in tavola | una volta che sei arrivato, riposati; è di uso letterario la costruzione con il che posposto a un participio passato e prima dell'ausiliare visto che l'ebbe, lo salutò | finita che ebbe la cena, uscì | finito che ebbe di mangiare, si accese un bel sigaro | passata che fu la tempesta | saputo che l'ebbe | giunto che fu, si sedette ad aspettare | mangiato che ho, ritorno nell'osteria Machiavelli | finito che ebbe di leggere, stette lì alquanto a pensare Manzoni
7 introduce proposizioni condizionali con il verbo al congiuntivo nelle locuzioni ammesso che, posto che, a patto che, nel caso che, nell'eventualità che, a condizione che e simili posto che accetti, lo assumerò | potrai uscire a condizione che tu finisca i compiti | nel caso che piova mangeremo al coperto | andrai al concerto a patto che pulisca la tua camera | ti invito a stare qualche giorno da me, ammesso che tu lo desideri | glielo darò a patto che se lo meriti
8 introduce proposizioni eccettuative, con il verbo all'infinito, dopo una frase reggente negativa in correlazione con altro, altri, altrimenti, per lo più sottintesi non c'è (altri) che lui | non c'è (altro) che lui per lavori di questo genere | non ho potuto (altro) che obbedire! | non desidera vedere (altri) che suo figlio | non sa fare (altro) che piangere | pare che non ci (altro) sia che lui | non resta (altro) che rassegnarsi | non desidero (altro) che accontentarti | non fa (altro) che dire sciocchezze | altro che! | non c'è (altri) che lui | non sa agire (altrimenti) che così | non riesce a comportarsi (altrimenti) che così | non pensa (altro) che a sé | non ci mancava (altro) che questa | non fa (altro) che parlare | per risolvere problemi di questo genere non c'è (altro) che lui | nient'altro che questo
9 introduce proposizioni subordinate eccettuative con il verbo al congiuntivo con le locuzioni congiuntive eccetto che, tranne che, salvo che, a meno che, o con il verbo all'infinito con la locuzione congiuntiva se non che lo chiederei a chiunque tranne che a lui | non farei nulla senza che tu mi dia il permesso | farei di tutto con lui, tranne che contraddirlo | verrei stasera a meno che tu abbia altri programmi | arriverò giovedì, a meno che sia trattenuto dal lavoro | arriverò in tempo, salvo che (non) ci siano scioperi | verrò a trovarti, a meno che tu non sia già andato via | sembrava morto se non che ogni tanto russava | sarebbe anche bravo, se non che ha la testa nelle nuvole | non dirò nulla che tu non approvi
10 introduce proposizioni limitative con il verbo al congiuntivo, con il valore di per quanto che io sappia, non è passato di qui | che io sappia non è successo niente | non ha telefonato nessuno, che io sappia | non c'è più nessuno, ch'io sappia | che io sappia, è partito | che si sappia, tutto dovrebbe filare liscio | non è venuto, ch'io sappia | non ti rivedrò, ch'io creda, / un'altra volta Leopardi
11 introduce proposizioni imperative, ottative o concessive con il verbo al congiuntivo; anche con l'ellissi di uno dei verbo reggente e anche con l'omissione del che stesso che non si faccia più vedere! | che sia benedetto! | che finisca in fretta! | (che) Dio ti benedica! | che il cielo ce la mandi buona! | che entrino! | (che) nessuno entri! | che finisca presto questa storia! | che gli venga un accidente! | che passi! | (che) provi pure se vuole! | (che) parta pure!
12 nelle comparazioni il che equivale al di, ma è obbligatorio per introdurre il secondo termine di paragone tra due aggettivi, due participi, due infiniti, due sostantivi senza articolo, due pronomi preceduti da preposizione e per introdurre proposizioni comparative esplicite con il verbo al congiuntivo, al condizionale, o all'indicativo o implicite con il verbo all'infinito mi sembri più stanco che preoccupato | è più astuto che intelligente | Torino è meno antica che Atene | sono più riposato oggi che ieri | è andata meglio che non credessi | abito meno volentieri in città che in campagna | studia più che mai | hai più fortuna che giudizio | tutto è finito più presto che non sperassi | tu sei più intelligente che studioso | hai avuto più fortuna che merito | corre più veloce che il vento | l'esame è andato meglio che non sperassi | è più difficile fare che dire | è finita meglio che non aspettassi | vado più volentieri in montagna che al mare | tiene più alla sostanza che alla forma | è più lodato che amato | è più gentile con te che con me | la sera preferisco leggere piuttosto che uscire | cammina più adagio che una lumaca | dicevo più per scherzare che per offendere | faccio più velocemente che posso | starai meglio con lui che con noi | è più alta che bella | far male un lavoro è lo stesso che non farlo | è un'occasione più unica che rara | è più furbo che intelligente | starai meglio là che qua | preferisce leggere che uscire | preferisco telefonare che scrivere; in correlazione con tanto, introduce il secondo termine del comparativo di uguaglianza la cosa interessa tanto me che voi | la cosa riguarda tanto me che voi | vale tanto questo che quello | sono buoni tanto l'uno che l'altro | mi piace tanto la pizza che la farinata
13 ha funzione coordinativa nelle espressioni correlative sia che… sia che…, o che… o che…; anche impropriamente in luogo dell'espressione correlativa sia… sia… sia che tu voglia sia che tu non voglia | sia che tu lo voglia, sia che tu non lo voglia | sia che ti piaccia sia che non ti piaccia | che piova o che ci sia il sole | sia l'uno che l'altro | che tu voglia o che tu non voglia | o che piova o che non piova | sia grandi che piccini | che lui venga o non venga non importa | che piova o che nevichi | sia che tu parta, sia che tu resti | o che solenne come un monumento / tu guardi i campi liberi e fecondi, / o che al giogo inchinandoti… [Carducci]
14 con valori diversi, entra nella formazione di numerose congiunzioni composte, di cui si danno qui solo alcuni esempi e si rimanda al relativo lemma affinché | benché | cosicché | perché | poiché | allorché | anziché | purché | ancorché | finché | acché | giacché | sicché
15 con valori diversi, forma numerose locuzioni congiunzionali per la cui comprensione si rimanda alla sezione delle locuzioni più sotto sempre che | in quanto che | nonostante che | in modo che | prima che | dopo che | a meno che | via via che | quasi che | tanto più che | dato che | visto che | considerato che | posto che | essendo che | quando che | mentre che | dove che | siccome che | a patto che | con questo che | a tal punto che | appena che | atteso che | secondo che | tranne che | ogni volta che | ammesso che | nel caso che | malgrado che | senza che | tranne che | salvo che | al punto che | a tal punto che | a tal segno che
16 introduce proposizioni dubitative o esclamative, o interrogazioni retoriche con il verbo al congiuntivo che sia lui? | che la carne costi così cara! | che si debbano ancora sentire certe cose! | che siano già partiti tutti? | forse che potevano saperlo? | cha abbiano già chiuso?
17 in espressioni con valore quasi superlativo sono più felice che mai | è più che evidente | è più gentile che mai | sono più che sicuro | sono più che certo | sono più certo che mai | è più bella che mai | è più che naturale | è più che facile | è più sicuro che mai
18 in espressioni concessive per rovinato che sia, questo maglione si può ancora usare | per brutto che sia, questo va ancora bene
sostantivo maschile
nella locuzione il che e il come e in alcune sue varianti; a volte si usa in espressioni di indeterminatezza, spesso seguito da un'espressione specificante c'è un che di strano nell'aria
interiezione
si tratta del pronome interrogativo-esclamativo che, usato come esclamazione di meraviglia, disappunto, ironia, biasimo, riprovazione, Per lo più sottolinea o condensa una energica negazione, anche ripetuto per maggior efficacia che! neanche per sogno! | che! non è possibile! | che, che! ti pare? | che! non ne voglio più sapere
ché 2
pronuncia: /ˈke/
congiunzione
raro forma accorciata per aferesi di perché (interrogativo o causale), con tono particolarmente vibrato; con il verbo all'indicativo introduce proposizioni interrogative ché non parli? | ché non rispondi? | ché non mangi? | padre mio, ché non m'aiuti? [Dante] o causali ascoltami, che non ripeto | vestiti bene ché fa freddo | avvicinati ché voglio sentire bene | dammi quel libro ché voglio leggerlo | fammi, ché puoi, della tua grazia degno [Petrarca] e con il verbo al congiuntivo introduce proposizioni finali stai attento, ché non abbia a farti male | te lo dico, ché non si debba ripetere
pronuncia: /ˈke/
pronome relativo
1 il quale, la quale, i quali, le quali, può essere riferito a persona o cosa appena nominata, detta antecedente; e svolge la funzione di soggetto o di complemento oggetto della frase relativa che apre; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale la pioggia che cade | lo trovai in camera sua che piangeva | cerco una persona che sappia il cinese | è con lui che devi parlare | l'uomo che ama | un sogno che mi ha turbato | Carlo è di là che riposa | il libro che ho letto | papà è di là che legge | è quello che ha detto | il libro che è sul tavolo è mio | è Piero che ha telefonato | cerco qualcuno che mi aiuti | ridammi il libro che ti ho prestato | la ragazza che lavora qui sotto | i ragazzi che ho appena veduto | non dire cose che non sai | è la tua condotta che mi irrita | osservo le persone che passano | Gianni è in ufficio che lavora | è lo stesso abito che avevo l'anno scorso | le notizie che mi racconti | non divulgare la notizia che ti ho dato
2 in cui, di cui, cui, a cui, con cui, con funzione di complemento indiretto e con valore locativo o temporale, in usi più liberi variamente accettati nella norma attuale, con o senza la preposizione che l'accompagna; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale la città da cui provengo | è una persona che le debbo riconoscenza | l'estate che partii | la notte che morì | la sera che ci incontrammo | le stoffe con che si foderano le poltrone | le persone a cui pensavo | l'amico di cui ti ho parlato | il giorno che l'incontrai | il bricco che ci si bolle il latte | non passa giorno che non lo veda | conosco le condizioni in che si trova | l'anno che ci siamo incontrati | il giorno che feci ritorno | l'amico che gli ho scritto non mi ha risposto | ci sono alcuni fiori che non posso sentirne il profumo | il libro di cui ti parlo | il fine a cui tendi | paese che vai, usanza che trovi | l'anno che scoppiò la guerra | questa è l'amica che ti dicevo | la carta con che si fanno i giornali | dal primo istante che l'ho vista non l'ho più dimenticata | era il giorno ch'al sol si scoloraro / per la pietà del suo fattore i rai [Petrarca] | son un di quei che 'l pianger giova [Petrarca] | i rai di che son pie le stelle [Foscolo] | questo è il diavolo di che io t'ho parlato [Boccaccio] | quel gran seggio a che tu li occhi tieni [Dante] | de le foglie / che la materia e tu mi farai degno [Dante] | vedrai li antichi spiriti dolenti, / ch'a la seconda morte ciascun grida [Dante] | benedette / l'antiche età, che a morte / per la patria correan le genti a squadre Leopardi | non si fanno carico de' travagli in che mettono un povero galantuomo Manzoni | tutti coloro che gli pizzicavan le mani di fare qualche bella impresa, correvan là… Manzoni
3 la qual cosa, la cosa che, ciò che, alla qual cosa, della qual cosa, con valore neutro, preceduto da articolo o preposizione, spesso riferito a tutta la proposizione precedente; si può elidere davanti a parola che comincia con vocale non è venuto all'appuntamento, il che mi fa arrabbiare | bisogna agire con decisione: senza di che tutto sarebbe inutile | non risponde nessuno, il che mi preoccupa | ti ho detto tutto, col che ritengo chiuso il discorso | rispondo alla vostra lettera con molto ritardo, del che ti chiedo scusa | non ho accettato l'invito, del che ora mi pento | non c'è che dire, senza dubbio | ho provato a farlo ragionare, il che è stato inutile | raccontò una barzelletta, al che tutti risero | debbo ancora rifinire il lavoro, dopo di che avrò finito | ho perso un buon affare, di che ora mi pento | non si è più fatto vedere, dal che ho dedotto che non era interessato | vieni di persona, che è la cosa migliore | si è presentato all'esame mal preparato, il che è stato un errore | disse di non saperne nulla, al che mi misi a ridere | grazie per il regalo! non c'è di che! | tenterò di insistere, che è del tutto inutile | è venuto a trovarmi, dal che deduco che abbia bisogno | per lavoro viaggio molto, al che non so abituarmi | hai vinto il concorso, del che sono contento | prenota il posto, dopo di che sarai tranquillo | dopo di che me ne andrò | rimango ancora cinque minuti, dopo di che me ne vado | ti sei messo a studiare, il che era ora | da quel gentiluomo che è, non ha chiesto nulla | io veggio ben come le vostre penne / di retro al dittator sen vanno strette, / che de le nostre certo non avvenne [Dante] | noi abbiamo bellissime e varie coniugazioni distinte, al paro de' Latini, nella pronunzia, il che certo non si distingue ne' Francesi [Foscolo]
continua sotto
pronome interrogativo
quale cosa, usato in proposizioni interrogative dirette e indirette, con valore neutro, spesso seguito da cosa; spesso solo con valore rafforzativo della domanda che fai? | che ne dici? | che stai dicendo? | che crede che io non sappia stare al mondo? | che? vuoi già uscire? | che cosa hai fatto? | che cosa vuoi? | e che? hai paura? | che è successo? | di che si preoccupa? | che (cosa) è stato? | ma che? pensi di non pagare? | che ne sarà di loro? | a che serve recriminare? | che, avresti paura? | a che pensi? | che? hai voglia di scherzare? | che mi hai detto? | che sai di noi? | che è questo rumore? | crede proprio che non possa farne a meno? | di che ti preoccupi? | e che? vorresti andartene? | che fare? | di che ti lamenti? | e che, devo pensarci io? | che ti succede? | che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Manzoni
pronome esclamativo
quale cosa! con valore di interiezione, per esprimere, meraviglia, stupore, riprovazione che sento! | che mi tocca vedere! | che dici! | che vedo! | non capisco di che ti lamenti! | che mi tocca sentir dire! | che mi doveva capitare! | che mi dici! | non so che fare! | ma che hai combinato! | ma che dite! | che! non pensarci neppure | cosa credi di fare!
pronome indefinito
indica qualcosa di impreciso, di indeterminato, specialmente seguito da aggettivo c'era nel suo sguardo un che di affascinante | un certo non so che | nel suo atteggiamento c'è un che di beffardo | c'è un non so che di strano in questo | c'è un che in lui che non mi garba | vi è nel suo aspetto un certo che di losco
aggettivo interrogativo
in frasi interrogative dirette e indirette, quale, quali che volo prendi? | che uomo è? | che camicia devo mettere? | che libro leggi? | che combini? | che camicia devo mettere? | che ora è? | che vai cercando? | che scuola frequenti? | che tipo è? | che vuole quel tipo? | che lavoro fai? | che giorno è oggi | che progetti hai? | a che ora ci vediamo? | che idea ti sei fatto? | a che ora ti trovo? | e che gent'è, che par nel duol sì vinta? [Dante]
aggettivo esclamativo
seguito da sostantivo o aggettivo, equivale a quale, quali, come che ragazzo simpatico! | guarda in che bel pasticcio mi trovo! | che mal di testa che ho! | che sento! | che gentili! | in che stato ti sei ridotto! | che bellezza! | che tardi! | che birbone! | che stupido, Luigi! | che ci doveva capitare! | che bellezza! | che uomo buono! | che disordine qua dentro! | che simpatico! | che strane idee! | che splendido panorama! | che matto! | ma che! | che bello! | che cielo limpido! | che notte stellata! | che idee! | che magnifico sole! | che bella giornata! | che meraviglia queste tende! | ma guarda che tipo! | che noia! | che bella idea! | che bei bambini! | che diavolo di ragazza! | che barba! | che gran disgrazia! | che stupido! | che gente! | o che lieve è inganar chi s'assecura! [Petrarca]; più raramente segue il sostantivo o l'aggettivo stupido che non sei altro! | distratto che sei! | pazzo che sei! | belli che sono questi fiori! | sciocchino che sei!
congiunzione
1 è la congiunzione subordinante di più largo impiego; in alcuni casi non si distingue dal pronome relativo che; introduce frasi dipendenti esplicite, forma espressioni comparative e correlative, entra in locuzioni congiunzionali e in congiunzioni composte; nello scritto può subire o no l'elisione davanti a vocale, ma nella pronunzia l'elisione si fa frequentemente, specialmente davanti a una e
2 introduce proposizioni completive oggettive, soggettive e dichiarative, con il verbo all'indicativo, al congiuntivo o al condizionale ho sentito dire che ti sei sposato | spero che tu venga | ripeto che la colpa non è mia | mi sembra giusto che tu faccia così | credo che Gianni mi darebbe ragione | immagino che tu conosca già i fatti | so che accetterai | ti garantisco che non è vero | dico solo questo: che hai fatto proprio bene | una cosa è certa: che ritornerà | dico che hai ragione è inutile che io venga fin qui | sapevo che ce l'avresti fatta | il fatto è che non posso pagare | credo che l'influenza fosse solo una scusa | gli disse che parlava troppo | dubito che Luigi arrivi in tempo | bisogna che vada | penso che dovrebbe parlare con te | credo che tu abbia capito | è inutile che tu chiami l'ufficio | è che il tempo non basta mai | è possibile che io ritardi | mi sembra che tu corra troppo | si dice che sia partito | sembra che stia piovendo | bisognava che tu lo ascoltassi | spero che tornerai | sarebbe ora che ti decidessi; quando il verbo è al congiuntivo il che può essere omesso temo non venga | suppongo sia partito | preferivo venisse lui stesso | temo sia malato | sembra sia malato | speriamo non sia in ritardo
3 introduce proposizioni causali con il verbo all'indicativo o al congiuntivo togliti il golf che fa caldo | sono contento che abbiamo vinto | copriti, che fa freddo | mangia, che si raffredda | spicciati, che fai tardi | sono felice che tu sia venuto | sono contento che avete fatto la pace | mi rallegro che tu sia stato promosso | ti ringrazio che sei venuto
4 introduce proposizioni consecutive con il verbo all'indicativo o al congiuntivo, spesso in correlazione con tanto, così, tale, talmente e simili canta che pare un usignolo | era tanto spaventato che non capiva più nulla | non c'è medicina che possa guarirlo | era tanto commosso che appena balbettava | è stato così silenzioso che non l'ho sentito | cos'è successo che non ti si vede più da queste parti? | voglia il cielo che smetta di piovere | è bianco che pare un cencio | gli ho parlato chiaramente in modo che capisca | ero così stanco che mi accasciai sul divano | c'era un'afa, che non si respirava | ero tanto turbato che non capivo nulla | era tanto preso dalle sue cose che non mi ha notato | che ha che piange? | è così fuori di sé che temo possa fare una pazzia | parla forte che ti senta | cammina che pare un ubriaco | continuò a bere al punto che si ubriacò | avevo così paura che non riuscivo a dire una parola | ho fatto in modo che non si accorgesse di nulla | è un tale mascalzone che non ci si può fare affidamento | copriti che tu non ti prenda un malanno
5 introduce una proposizione finale con il verbo al congiuntivo insisteva che andassi da lui | guarda che non faccia errori | stavamo attenti che non si facesse male | bada che il bambino sia ben coperto | nutrilo, che ingrassi un po' | fatelo entrare che si riscaldi | fa' che tutto proceda bene | procura che tutto sia in ordine | abbi cura che tutto sia pronto | fatelo sedere che si riposi
6 introduce proposizioni temporali con il verbo all'indicativo, con il valore di quando, da quando, spesso associato a una volta, ogni volta o ad avverbi temporali oggi, domani, ieri, ora, dopo, prima vado a lavorare che ancora non è chiaro | ogni volta che l'incontro mi saluta educatamente | oggi che tutti vogliono la macchina | arrivò che era estate | devi farlo, prima che sia troppo tardi | una volta che sarai arrivato, telefona | sono tornato che non erano ancora le sei | è un'ora che ti aspetto | dal giorno che l'ho visto la prima volta non l'ho più lasciato | aspettiamo che smetta di piovere | ero appena uscito, che lo incontrai | saranno due anni che lo vedo | ogni volta che vieni, porti il sole | saranno due mesi che non lo vedo | arrivai che era troppo presto | sono mesi che non mi scrive | prima che tu venga io avrò finito il tuo lavoro | lo incontrai che erano le tre | saranno anni che non lo vedo | ero appena rientrata in casa, che iniziò a piovere | dopo che hai colato la pasta servi in tavola | una volta che sei arrivato, riposati; è di uso letterario la costruzione con il che posposto a un participio passato e prima dell'ausiliare visto che l'ebbe, lo salutò | finita che ebbe la cena, uscì | finito che ebbe di mangiare, si accese un bel sigaro | passata che fu la tempesta | saputo che l'ebbe | giunto che fu, si sedette ad aspettare | mangiato che ho, ritorno nell'osteria Machiavelli | finito che ebbe di leggere, stette lì alquanto a pensare Manzoni
7 introduce proposizioni condizionali con il verbo al congiuntivo nelle locuzioni ammesso che, posto che, a patto che, nel caso che, nell'eventualità che, a condizione che e simili posto che accetti, lo assumerò | potrai uscire a condizione che tu finisca i compiti | nel caso che piova mangeremo al coperto | andrai al concerto a patto che pulisca la tua camera | ti invito a stare qualche giorno da me, ammesso che tu lo desideri | glielo darò a patto che se lo meriti
8 introduce proposizioni eccettuative, con il verbo all'infinito, dopo una frase reggente negativa in correlazione con altro, altri, altrimenti, per lo più sottintesi non c'è (altri) che lui | non c'è (altro) che lui per lavori di questo genere | non ho potuto (altro) che obbedire! | non desidera vedere (altri) che suo figlio | non sa fare (altro) che piangere | pare che non ci (altro) sia che lui | non resta (altro) che rassegnarsi | non desidero (altro) che accontentarti | non fa (altro) che dire sciocchezze | altro che! | non c'è (altri) che lui | non sa agire (altrimenti) che così | non riesce a comportarsi (altrimenti) che così | non pensa (altro) che a sé | non ci mancava (altro) che questa | non fa (altro) che parlare | per risolvere problemi di questo genere non c'è (altro) che lui | nient'altro che questo
9 introduce proposizioni subordinate eccettuative con il verbo al congiuntivo con le locuzioni congiuntive eccetto che, tranne che, salvo che, a meno che, o con il verbo all'infinito con la locuzione congiuntiva se non che lo chiederei a chiunque tranne che a lui | non farei nulla senza che tu mi dia il permesso | farei di tutto con lui, tranne che contraddirlo | verrei stasera a meno che tu abbia altri programmi | arriverò giovedì, a meno che sia trattenuto dal lavoro | arriverò in tempo, salvo che (non) ci siano scioperi | verrò a trovarti, a meno che tu non sia già andato via | sembrava morto se non che ogni tanto russava | sarebbe anche bravo, se non che ha la testa nelle nuvole | non dirò nulla che tu non approvi
10 introduce proposizioni limitative con il verbo al congiuntivo, con il valore di per quanto che io sappia, non è passato di qui | che io sappia non è successo niente | non ha telefonato nessuno, che io sappia | non c'è più nessuno, ch'io sappia | che io sappia, è partito | che si sappia, tutto dovrebbe filare liscio | non è venuto, ch'io sappia | non ti rivedrò, ch'io creda, / un'altra volta Leopardi
11 introduce proposizioni imperative, ottative o concessive con il verbo al congiuntivo; anche con l'ellissi di uno dei verbo reggente e anche con l'omissione del che stesso che non si faccia più vedere! | che sia benedetto! | che finisca in fretta! | (che) Dio ti benedica! | che il cielo ce la mandi buona! | che entrino! | (che) nessuno entri! | che finisca presto questa storia! | che gli venga un accidente! | che passi! | (che) provi pure se vuole! | (che) parta pure!
12 nelle comparazioni il che equivale al di, ma è obbligatorio per introdurre il secondo termine di paragone tra due aggettivi, due participi, due infiniti, due sostantivi senza articolo, due pronomi preceduti da preposizione e per introdurre proposizioni comparative esplicite con il verbo al congiuntivo, al condizionale, o all'indicativo o implicite con il verbo all'infinito mi sembri più stanco che preoccupato | è più astuto che intelligente | Torino è meno antica che Atene | sono più riposato oggi che ieri | è andata meglio che non credessi | abito meno volentieri in città che in campagna | studia più che mai | hai più fortuna che giudizio | tutto è finito più presto che non sperassi | tu sei più intelligente che studioso | hai avuto più fortuna che merito | corre più veloce che il vento | l'esame è andato meglio che non sperassi | è più difficile fare che dire | è finita meglio che non aspettassi | vado più volentieri in montagna che al mare | tiene più alla sostanza che alla forma | è più lodato che amato | è più gentile con te che con me | la sera preferisco leggere piuttosto che uscire | cammina più adagio che una lumaca | dicevo più per scherzare che per offendere | faccio più velocemente che posso | starai meglio con lui che con noi | è più alta che bella | far male un lavoro è lo stesso che non farlo | è un'occasione più unica che rara | è più furbo che intelligente | starai meglio là che qua | preferisce leggere che uscire | preferisco telefonare che scrivere; in correlazione con tanto, introduce il secondo termine del comparativo di uguaglianza la cosa interessa tanto me che voi | la cosa riguarda tanto me che voi | vale tanto questo che quello | sono buoni tanto l'uno che l'altro | mi piace tanto la pizza che la farinata
13 ha funzione coordinativa nelle espressioni correlative sia che… sia che…, o che… o che…; anche impropriamente in luogo dell'espressione correlativa sia… sia… sia che tu voglia sia che tu non voglia | sia che tu lo voglia, sia che tu non lo voglia | sia che ti piaccia sia che non ti piaccia | che piova o che ci sia il sole | sia l'uno che l'altro | che tu voglia o che tu non voglia | o che piova o che non piova | sia grandi che piccini | che lui venga o non venga non importa | che piova o che nevichi | sia che tu parta, sia che tu resti | o che solenne come un monumento / tu guardi i campi liberi e fecondi, / o che al giogo inchinandoti… [Carducci]
14 con valori diversi, entra nella formazione di numerose congiunzioni composte, di cui si danno qui solo alcuni esempi e si rimanda al relativo lemma affinché | benché | cosicché | perché | poiché | allorché | anziché | purché | ancorché | finché | acché | giacché | sicché
15 con valori diversi, forma numerose locuzioni congiunzionali per la cui comprensione si rimanda alla sezione delle locuzioni più sotto sempre che | in quanto che | nonostante che | in modo che | prima che | dopo che | a meno che | via via che | quasi che | tanto più che | dato che | visto che | considerato che | posto che | essendo che | quando che | mentre che | dove che | siccome che | a patto che | con questo che | a tal punto che | appena che | atteso che | secondo che | tranne che | ogni volta che | ammesso che | nel caso che | malgrado che | senza che | tranne che | salvo che | al punto che | a tal punto che | a tal segno che
16 introduce proposizioni dubitative o esclamative, o interrogazioni retoriche con il verbo al congiuntivo che sia lui? | che la carne costi così cara! | che si debbano ancora sentire certe cose! | che siano già partiti tutti? | forse che potevano saperlo? | cha abbiano già chiuso?
17 in espressioni con valore quasi superlativo sono più felice che mai | è più che evidente | è più gentile che mai | sono più che sicuro | sono più che certo | sono più certo che mai | è più bella che mai | è più che naturale | è più che facile | è più sicuro che mai
18 in espressioni concessive per rovinato che sia, questo maglione si può ancora usare | per brutto che sia, questo va ancora bene
continua sotto
sostantivo maschile
nella locuzione il che e il come e in alcune sue varianti; a volte si usa in espressioni di indeterminatezza, spesso seguito da un'espressione specificante c'è un che di strano nell'aria
SINGOLARE | PLURALE | |
MASCHILE | che | che |
FEMMINILE | — | — |
SINGOLARE | |
MASCHILE | che |
FEMMINILE | — |
PLURALE | |
MASCHILE | che |
FEMMINILE | — |
interiezione
si tratta del pronome interrogativo-esclamativo che, usato come esclamazione di meraviglia, disappunto, ironia, biasimo, riprovazione, Per lo più sottolinea o condensa una energica negazione, anche ripetuto per maggior efficacia che! neanche per sogno! | che! non è possibile! | che, che! ti pare? | che! non ne voglio più sapere
ché 2
pronuncia: /ˈke/
congiunzione
raro forma accorciata per aferesi di perché (interrogativo o causale), con tono particolarmente vibrato; con il verbo all'indicativo introduce proposizioni interrogative ché non parli? | ché non rispondi? | ché non mangi? | padre mio, ché non m'aiuti? [Dante] o causali ascoltami, che non ripeto | vestiti bene ché fa freddo | avvicinati ché voglio sentire bene | dammi quel libro ché voglio leggerlo | fammi, ché puoi, della tua grazia degno [Petrarca] e con il verbo al congiuntivo introduce proposizioni finali stai attento, ché non abbia a farti male | te lo dico, ché non si debba ripetere
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Locuzioni, modi di dire, esempi
alcun che = vedi
Proverbi
conservar la gloria, è piú difficile che acquistarla || date da bere al prete, ché il chierico ha sete || del giudizio degli altri non mi curo, ché l'opere mio mi rendono sicuro || l'uom che dei fatti altrui vuole istruirsi, è per lo meno un uomo da fuggirsi || più vale mestiero che sparviero
chayawita (agg. e s. masch. e femm.)
chayote (s. masch.)
chazary (agg. e s. masch. e femm.)
chazyano (agg.)
Chazyano (s. masch.)
che (pron. rel.)
che (pron. interr.)
che (pron. escl.)
che (pron. indef.)
che (agg. interr.)
che (agg. escl.)
che (cong.)
che (s. masch.)
che (int.)
ché (cong.)
chea (s. femm.)
cheap (agg.)
chebulinico (agg.)
checa (s. femm.)
checca (s. femm.)
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