767. nella terza forma, il soggetto patisce o sperimenta in sè l'azione fatta da qualche cosa o persona fuori di esso, p. es. io sono battuto; e tal forma dicesi, per conseguenza, passiva. Solo il verbo attivo può avere un vero oggetto, cioè una cosa o persona che riceva in sè l'azione prodotta dal soggetto; la qual cosa o persona diviene soggetto, quando il verbo assume forma passiva; p. es. io batto il cane, il cane è battuto da me. Vedi la Parte II nel capitolo dove si tratta del soggetto.

Transitivo intensivo
768. La forma attiva dei verbi transitivi si rafforza non di rado colle particelle pronominali corrispondenti a ciascuna persona (mi ti si, ci vi si), per significare che l'azione è come concentrata nel soggetto, il quale la opera più intensamente. Onde può chiamarsi forma attiva intensiva. - O tu che mostri per sì bestial segno Odio sovra colui che tu ti mangi (mangi per te, mangi con accanimento). Dante.
Svenan l'uno de' lor cavalli, e beonsi (bevonsi) il sangue. G. Villani. - Succiandosi. (succiando per sè) in quello scambio tant'acqua. Magalotti. - Già il gondoliere godevasi a mente i vicini tesori. G. Gozzi. - Non sapete quel che vi dite. Manzoni. - In quel momento non sapeva quel che mi facessi. Grossi. - Io mi credeva che fosse un uomo grande e appariscente. Passavanti.

Intransitivo intensivo
769. Anche verbi intransitivi assumono queste particelle più, per altro, nel parlar poetico od elegante, che nel linguaggio ordinario. Io mi son un che quando Amore spira, noto. Dante. - Deliberò d'andare a starsi alquanto con lei. Boccaccio. - Ma ella s'è beata e ciò non ode. Dante. - Ogni cosa è cara come il sangue .... e questo si è che non v'è se non trecconi (rivenduglioli). Gelli.

770. Che tu con noi ti rimanga per questa sera, ne è caro. Boccaccio. - Poichè Neifile si tacque, Filomena così cominciò a parlare. Boccaccio. Io mi vivea di mia sorte contenta. Ariosto. - E scese in riva al fiume e qui si giacque. Tasso. - Dal palagio s'uscì e fuggissi a casa sua. Boccaccio. - Una donna soletta che si gìa (si andava; voce poetica) Cantando. Dante.

771. Partirsi (da partire, dividere), è la forma primitiva, usata quasi sempre dagli antichi; p. es. Pártiti da cotesti che son morti. Dante. - Partissi dunque il Saladino. Boccaccio. - Vedi più oltre in questo cap. § 8.

772. È però comune anc'oggi l'usare questi intransitivi intensivi, ma aggiungendo alle particelle pronominali l'avverbiale ne, p. es. andarsene, partirsene, starsene, viversene, rimanersene ecc. (nel senso del semplice andare, partire, ma con maggior forza e determinazione). E le lor donne e i figliuoli piccioletti quale se n'andò in contado, e qual qua e qual là. Boccaccio.



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