L'avverbio
Natura dell'avverbio
875. L'avverbio, la preposizione e la congiunzione sono tre parti del discorso tutte della medesima natura, esprimono cioè ugualmente una modalità dell'azione significata dal verbo. Differiscono però in questo; che l'avverbio propriamente detto modifica semplicemente il senso della parola a cui si riferisce, senza porla in relazione con altre parole, mentre la preposizione e la congiunzione valgono appunto come legame, come passaggio fra quella ed altre. Del resto, anche la preposizione ha a fondamento l'avverbio, e la congiunzione si serve degli avverbii per unire insieme le proposizioni. 876. Gli avverbii relativi fanno quasi sempre officio di vere congiunzioni, e per conoscere la loro natura avverbiale bisogna soggiunger loro davanti un avverbio dimostrativo, o scioglierle nei loro elementi: p. es. Vieni dove son io equivale a dire Vieni qui (avverbio) dove (congiunz.) sono io: seggo perchè sono stanco equivale a seggo perciò (avverbio) che (congiunz.) sono stanco.
877. L'avverbio non può modificare solamente il verbo, come indica il suo nome, ma anche spesso il participio, l'aggettivo, od un altro avverbio. Ciò per altro vale soltanto per gli avverbii di maniera, grado e quantità; p. es. veramente bello, mollemente assiso, crudelmente pietoso; più o meno virtuoso, più o meno bene, sommamente bene; e sim. Gli avverbii di luogo e di tempo non modificano veramente l'aggettivo, ma il verbo sottinteso.
878. Se dico p. es. un mezzo ora utile, ora dannoso, voglio dire un mezzo che ora è utile, ora è dannoso, nè áltero comecchessia il significato della voce dannoso. Se dico, salgo un monte qui alto e là basso vengo a dire che qui è alto, là basso. La strada sempre libera vale che è sempre ecc. e così via discorrendo.
Avverbio in senso di aggettivo
879. Spesso l'avverbio fa le veci dell'aggettivo o tien luogo di un predicato nominale. Ciò avviene specialmente con avverbii di quantità, più, meno, assai, abbastanza (Vedi addietro cap. XI, § 6 e 7). Avviene pure cogli avverbii comparativi di maniera meglio, peggio, invece di migliore e peggiore tanto col singolare, quanto col plurale. (Vedi addietro, cap. III, § 7, nota). 880. Ho cavato altri da peggio (peggiori) imbrogli. Manzoni. - Usiamo spesso dire la meglio nel senso di la miglior via, la miglior maniera. Aprire quella prima folla, rovesciarla a destra e a sinistra sarebbe stata la meglio. Manzoni.
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