13. Il predicato nominale può anche farsi col passivo e col riflessivo dei verbi chiamare, nominare, stimare, eleggere, creare, fare (nel senso di recare ad uno stato o di reputare ecc.); trovare, lasciare, rendere, ridurre, confessare, scoprire, vantarsi ed altri di, simile significato; p. es. Cicerone fu chiamato padre della patria. Cesare fu eletto console. Messer Corso fu giudicato rubello. Machiavelli. – Lombardo fui e fui chiamato Marco. Dante. (Vedi più oltre, § 15).
14. Anche altri verbi, intransitivi ai possono costruire con un predicato nominale, come nascere, vivere, morire, andare ecc. Tutti nascemmo e nasciamo uguali. Boccaccio. – Entro mallevadore della sua fedeltà. Manzoni. – Vivete e morite sicuro che io viverò e morrò moglie di messer Torello. Boccaccio. – Giunto in Arezzo cadde malato. G. Villani. – In poco d’ora cadde morta: Novelle antiche. – Quelle stesse armi .... onde va Turno altero. Caro. Talora questa costruzione si confonde con quella, di cui parlammo P. I, cap. II, § 8 e 9.
15. I verbi che servono al predicato nominale si usano talora, in altro senso, come predicati verbali. Così essere quando sta per esistere. Quando tu avrai trovato che Iddio non sia, che avrai fatto? Boccaccio; o per trovarsi. – Fu in Perugia un giovane, il cui nome era Andreuccio. Boccaccio. Ma in questo senso si preferisce dire esserci o esservi: p. es. che Iddio non ci sia ecc.
16. Ci fu in Perugia ecc. Ovvero quando vale accadere. Le cortesie, L’audaci imprese io canto Che furo a1 tempo ecc. Ariosto; od in altri sensi. Stare si usa per istar fermo, ma più in verso che in prosa. Qual masso che dal vertice .... Batte sul fondo e sta. Manzoni. Parere per apparire è oggi soltanto poetico. Nella faccia quale Par (apparisce) tremolando mattutina stella. Dante.
Uso degli articoli col predicato nominale
17. Uso degli articoli col predicato nominale. Stabilimmo (P. I, cap. XIII, § 31) che il sostantivo del predicato nominale non riceve per regola gli articoli, poichè si usa, per lo più, in un senso affatto generale. La maraviglia Dell’ignoranza è figlia E madre del saper. Metastasio. – 18. Li riceve però, quando esprime qualche cosa di particolare a noi noto, o determinato dai complementi che lo accompagnano. La chiamano la signora, per dire ch’è una gran signora. Manzoni. – Io sono un povero frate. Manzoni. – La gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali. Leopardi.
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