565. Lo stesso può farsi quando vuolsi indicare un fatto come incerto e ipotetico. Facciamo ch’io non dessi (dia) in un ventuno (in una disgrazia). Lasca. – È meglio risolversi a tentar la fortuna, e vedere se io potessi una volta uscire d’affanni. Lasca.

566. II. Non ebbi mai le Muse tanto in balia, che le potessi far cantare a lor dispetto. Caro. – Sono stato deliberando prima s’ io vi dovessi rispondere, dipoi che sorte di risposta v’avessi a fare. Caro. – Avanti ch’ella partisse da Roma, io le parlai. Caro. – Questa elezione fu non piccola cagione che N. Machiavelli morisse. Varchi. – Io negava che la pura vita fosse cosa amabile e desiderabile per natura. Leopardi. – Perchè non lasciò l’invida morte dimorare almen fra noi così valorosa donna ch’ella stessa avesse potuto pervenire al fine della sua bellissima impresa? Firenzuola.

567. Aveva colto per que’ campi .... dieci o dodici zucche, e come se fossero stati uomini, le aveva condotte a piè della scala delle forche. Lasca. – I padri e le madri i figliuoli, quasi loro non fossero, di visitare e di servire schifavano. Boccaccio. – Potrebb’esser che la pietà ti avesse mosso a venire alla volta mia. Firenzuola. – Non vorrei che vi deste a credere che io avessi in animo di condurvi tutti al deserto, dove doveste levarvi in allo sette volte il giorno da terra. Segneri. – Raccontò .... come si vergognasse (si fosse vergognato) a lasciarlo (il bambino) che morisse. Caro.

568. Come si vede da questi esempii, all’imperf. o al passato remoto della prop. principale corrisponde più regolarmente l’imperfetto del congiuntivo nella subordinata, ed al trapassato prossimo nella prima, il trapassato nella seconda.

569. Trattandosi di un fatto o di una sentenza che si avvera tuttora, può anche usarsi il presente del congiuntivo invece dell’imperfetto. Supplicò la dea che rimunerasse la pietà de’ figliuoli col maggior bene che possa cadere negli uomini. Leopardi.

570. Quando il condizionale sta in luogo d’un indicativo presente, regge il presente del congiuntivo. (Vedi P. I, cap. XVIII, § 131).



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