143. Andatesene una mattina da lei. Firenzuola. - Il cielo è tutto santo E ciò che ci si fa vien da buon zelo. Dante. - V'era già stato parecchi mesi, ed era atto (disposto) a morirvisi. Firenzuola. - Empiuta una cestellina delle più belle pere, gliene (gli e poi gle che si scrive e pronunzia glie) fece un presente. G. Gozzi. - La più parte del tempo vi si stava. Caro.
144. Nella poesia e qualche rara volta nella prosa più scelta si potrà invertir l'ordine, ora posponendo il complemento d'interesse all'oggetto, ora preponendone alle altre particelle. Eccone alcuni esempii. Se gli (gli si) ribellò Padova. Machiavelli. - Io la ti posso concedere per moglie. G. Gozzi. - In atto di volerlosi (un elmo) recare in capo. Leopardi. - Ne si (se ne) fer crudo e miserabil pasto. Caro.
145. Ne si antepone sempre, nei rari casi in cui questo costrutto si adopera, a lo, la, li, le; p. es. ne la tolse, ne la trasse. Ne lo traeva lori della sua capannetta. G. Gozzi.
146. Loro per a loro (irregolarmente gli) è forma che sta di mezzo fra l'assoluta e la congiuntiva. Si pospone per lo più al verbo (senza però attaccarla mai), ma talora anche si antepone; p. sa. disse loro ecc., ciò che loro disse ecc. Vedi P. I, cap. VI, § 10, nota.
Oggetti ed altri complementi relativi
147. Gli oggetti significati con pronomi relativi (vedi P. I, cap. XII) stanno, per regola generale, in principio della proposizione; e quando l'oggetto potrebbe esser preso per soggetto e produrre equivoco, si suole far seguire dal soggetto. Quella parte della sua commedia, la quale egli intitola inferno. Boccaccio. - Non potè mai essere indotto ad avere in alcuna riverenza gli iddii, li quali (i quali) gli Ateniesi adoravano. Boccaccio. - Non vi fu infamia che tu non volessi conoscere. Segneri.148. ECCEZIONI. Se il pron. relativo è oggetto di un infinito retto da preposizione, per lo più gli si pospone. Non si curava di que' vantaggi, per ottenere i quali (non i quali per ottenere) facesse bisogno d'adoperarsi molto. Manzoni. - Per cui reprimere (non cui per reprimere) fu costretto Valente ad uscire in campo. Segneri.
149. Si pospone pure il pron. il quale al participio o al gerundio usati assolutamente; p. es. veduto il quale, lodando il quale ecc. eccetto il caso che fossero accompagnati da complementi; p. es. la quale lodando egli molto spesso ecc.
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