I pronomi dimostrativi indeterminati

Uno come pronome
186. designa una persona o cosa per mezzo della sua singolarità, considerandola cioè come separata dalle altre della medesima specie. Non si deve confondere con uno in senso prettamente numerale (vedi qui addietro, cap. V).

Uno come aggettivo
187. Adoperato come aggettivo davanti a un sostantivo o ad altra parola facente le veci di sostantivo, si confonde coll'articolo indeterminato (vedi più oltre).
Si eccettua il caso, assai frequente, in cui uno aggettivamente usato equivalga a un certo, un tale, significando manifestamente cosa che non si conosce. Avvenne ch'egli si trovò un giorno (cioè un certo giorno) desinando davanti a lui. Boccaccio. Noi leggevamo un giorno per diletto. Dante. - Un (cioè un certo, un tale) Niccolò di Lorenzo cacciò i Senatori di Roma. Machiavelli.
Si eccettua pure il, caso che un stia per un solo. Ed ella per mangiar non ha un boccone. Gozzi. Amore e 'l cor gentil sono una cosa. Dante.

Uno come sostantivo
188. Adoperato come sostantivo il pronome uno accenna a cosa o persona in relazione ad altre cose o persone dette avanti: Aver bisogno di un ajuto forte e perpetuo, e riceverne uno fievole e parco. Segneri. E un di loro incominciò ecc. Dante;

189. od accenna a persona determinata dalle parole seguenti (aggettivi, pronomi relativi). I' mi son un che quando Amore spira, noto. Dante. - Fuggir così dinanzi ad un ch'al passo, Passava Stige. Dante;

190. o accenna a persona in modo affatto indeterminato nel senso di alcuno, chicchessia. Sono alla sedia sua perle attaccate Che sbigottiscon un solo a vedere. Berni. - Dirà qui forse uno: a che fine si debbe dare il mandato libero? Segni.



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