All'incontrario
Al contrario o all’incontrario? In buona lingua è preferibile la prima forma. La seconda, anche se corretta, ai nostri orecchi suona popolare.
È sconsigliabile inoltre, perché come spiega Pietro Fanfani, «una preposizione articolata (all’) non può reggere un’altra preposizione (in) anche se fusa con la parola che segue (contrario)».
Sotto il profilo semantico vale nel senso contrario, all’opposto, a rovescio e simili: Giulia, per la fretta, si mise il giubbino al contrario.
È anche sconsigliabile, come molti fanno, usare questa locuzione con un significato che, propriamente, non ha: invece. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere non dica, per esempio, “ti avevo detto di non uscire e, al contrario, sei uscito”. Dirà, correttamente, “ti avevo detto di non uscire, e invece sei uscito”.
09-12-2016 — Autore: Fausto RasoÈ sconsigliabile inoltre, perché come spiega Pietro Fanfani, «una preposizione articolata (all’) non può reggere un’altra preposizione (in) anche se fusa con la parola che segue (contrario)».
Sotto il profilo semantico vale nel senso contrario, all’opposto, a rovescio e simili: Giulia, per la fretta, si mise il giubbino al contrario.
È anche sconsigliabile, come molti fanno, usare questa locuzione con un significato che, propriamente, non ha: invece. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere non dica, per esempio, “ti avevo detto di non uscire e, al contrario, sei uscito”. Dirà, correttamente, “ti avevo detto di non uscire, e invece sei uscito”.
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