Fare uno conte di Corneto
Appena fuori del portone, varcato l’angolo, Giovanni non poté fare a meno di attirare l’attenzione del padre ed esclamare: «Papà, guarda c’è il cavalier Del Raso con la moglie; lo sai che è diventato conte di Corneto?».
Il padre, naturalmente, non capì e chiese spiegazioni al figlio. Questi, come i giovani di oggi, molto più scaltro del genitore, con aria stupita (per l’ignoranza del padre) gli fece notare che era l’unico a non sapere che l’espressione diventare conte di Corneto è un modo elegante per mettere in dubbio la fedeltà coniugale di una persona.
Nel caso del cavaliere era messa in dubbio la fedeltà della moglie. Del Raso, insomma, come si dice comunemente e volgarmente era un… Vediamo come è nato questo modo di dire.
Qualche anno dopo la breccia di Porta Pia, esattamente nel 1872, alla medievale cittadina di Tarquinia, in provincia di Viterbo, fu imposto il nome — che conservò fino al 1922 — di Corneto di Tarquinia (dal nome dell’omonimo castello).
Dal nome di Corneto, attraverso un gioco di parole con corno, la fantasia popolare ha coniato le espressioni «mandare uno a Corneto», «farlo conte di Corneto»; «nominarlo duca di Corneto»; «principe di Corneto”. Tutti modi di dire, che, con eleganza, vogliono mettere in evidenza l’infedeltà coniugale.
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