Sensibile
Recentemente ci siamo occupati di un verbo, scongiurare, che a nostro avviso viene, spesse volte, adoperato impropriamente. Oggi trattiamo di un aggettivo che, sempre a nostro modo di vedere, viene usato in modo improprio: sensibile.
Il significato proprio dell’aggettivo è — come recitano i vocabolari — che può essere percepito attraverso i sensi: quel rumore è appena sensibile (cioè l’organo dell’udito, uno dei nostri sensi, lo percepisce appena).
Alcuni danno all’aggettivo in oggetto — seguendo l’esempio dei francesi — l’accezione figurata di evidente, notevole, ragguardevole, importante, grave e simili: l’azienda ha chiuso l’anno con una sensibile perdita; il terremoto ha causato un sensibiledanno all’edificio; abbiamo riscontrato un sensibilemiglioramento delle condizioni. In tutti questi esempi l’aggettivo sensibile è adoperato impropriamente. In buona lingua diremo: rilevante perdita; notevole danno; evidentemiglioramento.
Lo stesso discorso per quanto attiene all’avverbio sensibilmente, adoperato molto spesso in luogo di parecchio, molto, considerevolmente, notevolmente ecc. Sappiamo di non avere il conforto di qualche linguista, ma tant’è. Dimenticavamo: ridiamo quando ci capita di leggere (o di sentire) dati sensibili.
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