Gli oratori in riunione negli oratorii
Due parole due, cortesi amici lettori, su un argomento che crediamo possa interessare a tutti coloro che amano scrivere (e parlare) correttamente.
Abbiamo notato che il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia edito dalla ERI, edizioni RAI, alla voce o lemma oratorio dà il plurale oratori, con una sola i, riservando quello con due i (oratorii) all'uso prettamente letterario.
Questa scoperta ci ha lasciato di stucco. Poiché l'argomento — come dicevamo — ci sembra della massima importanza, riteniamo sia il caso di chiarire che tutte le parole che finiscono in -orio nella forma plurale prendono la doppia i (a prescindere dall'uso letterario): l'oratorio, gli oratorii; il dormitorio, i dormitorii; il riformatorio, i riformatorii; l'ostensorio, gli ostensorii ecc. Osservando questa semplice regoletta saremo sicuri di non trovarci mai in difficoltà e, soprattutto, di non cadere in errore o creare confusione.
Il plurale di oratorio, oratori (con una sola i), per esempio, potrebbe confondersi con oratori, plurale di oratore. Diremo (e scriveremo), quindi, che gli oratori hanno tenuto una riunione negli oratorii. Ancora. Il plurale di dormitorio, dormitori (con una sola i), potrebbe confondersi con il plurale di dormitore, voce arcaica, ma esistente. Pedanteria? Giudicate voi, amici.
Alcuni linguisti consigliano, in proposito, di segnare l'accento grafico sul plurale dei sostantivi in -orio per non confonderlo con il plurale di parole simili: direttòri (plurale di direttorio) e direttóri (plurale di direttore).
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