La selafobia
«Cortese dott. Raso,
la ringrazio per la sua tempestiva ed esauriente risposta circa la scotofobia. Approfitto, ora, della sua non comune disponibilità per altri due quesiti. Uno riguarda le fobie, l'altro la grammatica. Sento sempre più spesso dire più intimo: il mio più intimo amico. È corretto? Intimo non è di per sé un superlativo assoluto? E vengo alla fobia. Quale termine indica la paura dei lampi, dei fulmini? Certissimo di una sua gentile ed articolata risposta, la ringrazio anticipatamente e le porgo i miei più vivi ossequi.
Giovanni T.
Gorizia»
Caro amico, le rispondo con piacere. Comincio dal quesito grammaticale. Effettivamente intimo è già superlativo e non si potrebbe alterare ancora. Con il trascorrere del tempo, però, questo aggettivo ha perso il suo valore di superlativo (di derivazione latina) assumendo solo quello di aggettivo positivo con i relativi gradi di comparazione: «I suoi più intimi pensieri» (Gaspare Gozzi). Quanto alla paura dei fulmini, dei lampi il termine è selafobia (dal greco σέλας sélas, luce e φόβος fòbos, timore, paura).
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