Nei meandri della lingua
Prima di addentrarci nei meandri della lingua che – come abbiamo visto altre volte – è ricchissima di parole che usiamo con la massima indifferenza senza conoscerne il significato recondito, soffermiamoci un attimo sull’accezione nascosta di meandro, appunto.
Adoperiamo questo termine quando vogliamo mettere in particolare evidenza l’intricatezza e la tortuosità del linguaggio di talune persone nell’esporre il proprio pensiero o il proprio scritto. Il meandro, dunque, è ciascuna delle anse, delle sinuosità che i fiumi determinano scorrendo su un terreno piano o con lieve pendenza.
Anche questo vocabolo proviene dal tanto bistrattato latino: meandrus (curva), tratto dal nome del fiume Meandro che scorre in Asia Minore in numerosissime sinuosità.
In senso traslato, quindi, meandro è sinonimo di tortuosità di pensiero: non è affatto possibile seguirlo nei meandri del suo ragionamento.
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