Far la veglia del Padella
Ecco un modo di dire — probabilmente poco conosciuto — messo in pratica da tutti coloro che in una discussione non raggiungono mai un accordo oppure si dilungano in chiacchiere sterili senza mai arrivare al dunque.
Per l'origine dell'espressione diamo la parola a Pico Luri di Vassano, al secolo Ludovico Passarini. «Narrano le cronachette del popolino di Firenze, che uno soprannominato il “Padella” volle fare anch'esso la su' veglia la sera di Carnevale, e v'invitò tutto il vicinato. Vennero i sonatori co' loro strumenti, e in mezzo alle chiacchiere della brigata il loro capoccia cominciò ad accordarli. Accorda, accorda, accorda, e non andavano mai all'unisono; sì che non si poté attaccare un ballo. Intanto dalli, dalli, venne il sonno ad occupar le ciglia degl'invitati: e ognuno se ne tornò a casa ridendo e dicendo: “La veglia del Padella è andata a finire in accordature”; e il detto diventò proverbio».
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