Ventitre o ventitré?
Secondo il linguista del noto quotidiano in rete i numerali composti con “tre” non necessitano obbligatoriamente dell’accento: ventitre; cinquantatre ecc. Siamo spiacenti, ma ancora una volta dobbiamo dissentire dal titolare della rubrica di lingua del quotidiano.
I composti con “tre” si accentano sempre anche se, nell’uso, purtroppo, l’accento è oscillante. Citiamo, in proposito, un “grande” della lingua, Aldo Gabrielli: «Tre, numerale cardinale, si scrive sempre senza l’accento; invece prendono sempre l’accento i suoi composti: ventitré, trentatré, quarantatré, centotré; però, mille e tre, duemila e tre e simili, perché qui ‘tre’ è usato come parola a sé stante«. Ancora. «I composti di ‘tre’ sono da considerarsi parole tronche e vanno sempre accentati: ventitré, quarantatré, centotré (ma il Carducci ha spesso ventitre, trentatre ecc. senza accento: non è un esempio da seguire; del resto il Carducci tolse l’accento anche a Giosuè e scrisse sempre Giosue) »
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