Ho corso o sono corso?
Tutti sappiamo – più o meno – che con i verbi intransitivi, cioè con i verbi che non introducono un complemento oggetto, l’ausiliare da adoperare per la formazione dei tempi composti è – in linea di massima – il verbo essere: «io sono partito; voi siete tornati; essi sono andati».
In linea di massima, appunto, perché camminare, pur essendo intransitivo, richiede l’ausiliare avere: «ho camminato». Bene.
Alcuni verbi intransitivi, però, possono essere coniugati tanto con l’ausiliare essere quanto con l’ausiliare avere, ma non ad capochiam. In questi casi i sacri testi (le grammatiche e i vocabolari) danno – quando lo danno – uno scarso aiuto: ho corso o sono corso? Entrambi gli ausiliari sono corretti.
C’è, però, un... però. Si userà l’ausiliare essere allorché si vuole mettere bene in evidenza il risultato dell’azione stessa del verbo in oggetto: sono corso subito a casa non appena appresa la notizia. Si adopererà avere, invece, quando si desidera mettere in risalto l’azione del verbo nel suo svolgersi: ho corso tutta la notte alla ricerca di una farmacia.
Per concludere: con i verbi intransitivi che esprimono un moto fine a sé stesso si deve usare l’ausiliare avere: «abbiamo corso; avete volato».
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