Fesso
Se apriamo un qualsivoglia vocabolario alla voce in oggetto, leggiamo: rotto, crepato per il lungo (un vaso fesso, cioè rotto); imbecille, stupido. Che relazione intercorre tra l'imbecillità e la rottura, visto che il termine fesso presenta queste due accezioni? Apparentemente nessuna.
Proviamo, però, a risalire all'etimologia. Nel significato di rotto fesso non è altro che il participio passato (con valore aggettivale) del verbo fendere (tagliare, spaccare, oppure attraversare cosa fitta e folta: fendere la folla, fendere l'acqua); nel significato, invece, di stupido, imbecille, sciocco è voce napoletana derivata da fessa, cioè da vulva.
Chissà perché, nell'opinione popolare, gli organi genitali sono sempre stati sinonimi di stupidità. La fessa, comunque, non è una piccola fessura del corpo? Ecco, quindi, la relazione che – a nostro personale parere – intercorre tra il fesso, inteso come rotto e il fesso nell'accezione di stupido.
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