Una forma impersonale sconsigliata
«È con gioia che...». Nella maggior parte dei casi tutti i periodi che cominciano con una forma impersonale — secondo me — sono impropri e non si debbono adoperare in buona lingua italiana.
Non si dica e non si scriva , per esempio, «è stato per te che l’ho fatto» ma «l’ho fatto per te».
Oltre tutto non è più facile e orecchiabile la forma corretta?
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