Fare da tappezzeria
Ci auguriamo che questo modo di dire non sia mai stato provato sulla pelle delle nostre gentili e giovani lettrici. La locuzione, infatti, poco conosciuta, probabilmente, si riferisce alle ragazze non molto
belle e un po’ scontrose che, non ricevendo inviti in una festa danzante, si appartano, sdegnate, disponendosi ai lati della sala facendo, da un’ora all’altra, da tappezzeria.
La tappezzeria — come tutti sappiamo — è l’insieme delle stoffe, più o meno pregiate, operate o ricamate, che vengono impiegate come rivestimento di pareti interne di una stanza o di mobili e, per estensione, la carta da parati adoperata per lo stesso uso.
In senso metaforico, quindi, fanno da tappezzeria coloro che in un ritrovo, in una festa familiare, se ne stanno o vengono lasciati in disparte. L’espressione si adopera anche in situazioni in cui qualcuno è costretto ad assistere trascurato e inerte all’attività — anche se non redditizia — di altri. Con significato affine si adoperano anche le locuzioni (non abbisognevoli di spiegazione) far numero e star piantato come un piolo.
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