Avere: uso e abuso
Nei giorni scorsi abbiamo visto — nelle nostre noterelle — l’uso e l’abuso del verbo dire e come si può ovviare a questo inconveniente linguistico. Oggi due parole due sull’abuso del verbo avere. Come il solito in corsivo il verbo avere e in parentesi il verbo più appropriato.
Luigi ha finito la convalescenza, ora ha (gode di) ottima salute; ho (nutro) fiducia in te, sono sicuro che non mi deluderai; dopo tanto supplicare il pover’uomo ebbe (ottenne) ciò che chiedeva; nel saggio di ginnastica Giovanna ha avuto (conseguito) il primo premio; ha lavorato giorno e notte senza avere (ottenere) alcun profitto; alla vista di quella cosa meravigliosa ebbe (provò) una commozione profonda; negli scontri con la polizia un dimostrante si ebbe (buscò) un pugno in un occhio; la giovinetta aveva (covava) nel cuore un odio infinito per i suoi sfruttatori; da quell’unico figlio i genitori non avevano avuto (ricevuto) che grandi soddisfazioni; Giulio aveva (sentiva) nel suo intimo una profonda simpatia per quel giovane volenteroso.
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