Far la bocca a culo di pollo (o di gallina)
Chissà quanti amici lettori — per la loro attività — avranno avuto modo di conoscere delle persone che mettono in pratica — naturalmente in senso figurato — questo modo di dire dal sapore volgare (di cui chiediamo scusa; ma la lingua, come tutti sappiamo, è fatta anche di locuzioni volgari, e non per questo debbono essere ignorate).
Chi, dunque, fa la bocca come quegli animali da cortile? La persona che quando parla contrae le labbra per assumere un atteggiamento affettato e usa un linguaggio estremamente ricercato; in altre parole: la persona che posa.
Per coloro che aborriscono dalla volgarità proponiamo un altro modo di dire che ha lo stesso significato: parlare in punta di forchetta.
L'origine della locuzione si spiega da sé: fino a qualche secolo fa, l'uso delle posate, della forchetta in particolare, era sconosciuto alle classi sociali meno abbienti; queste adoperavano le mani.
Quando l'usanza delle posate si diffuse a tappeto, il popolino continuò, però, a ignorarle perché considerava l'impiego delle posate un'inutile fatica oltre che uno sciocco esibizionismo.
Il concetto di affettazione, dunque, dalla tavola si estese al linguaggio e al comportamento.
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