Piazzare e rimpiazzare (rimpiazzarsi)
Ecco due verbi che — anche se attestati dai vocabolari — a nostro modo di vedere — sono da evitare in buona lingua italiana essendo dei francesismi. Entrambi derivano, infatti, dal francese place (piazza, posto, luogo, spazio).
Il primo si può benissimo... rimpiazzare, secondo i casi, con disporre, collocare, mettere, fissare, sistemare, vendere, giungere, arrivare e simili: quel commerciante disonesto mi ha piazzato (venduto) una lavatrice usata; quel maratoneta si è piazzato (è arrivato) quarto. Nel gergo ippico, però, cavallo piazzato è ormai consolidato e quindi... insostituibile.
Il secondo, sempre secondo i casi, si può — in buona lingua — sostituire con… sostituire, succedere, subentrare, supplire, dare il cambio, scambiare e simili: Giulio è stato chiamato a rimpiazzare (sostituire) il capufficio, che è in ferie.
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