Mancare

Alcuni vocabolari attestano mancare intransitivo, altri transitivo e altri ancora ambivalente, ovvero transitivo e intransitivo.

Da parte nostra seguiamo le indicazioni del vocabolario Palazzi, che lo attesta esclusivamente intransitivo specificando che «essendo intransitivo è errore usarlo col complemento oggetto; perciò non dirai: mancare il colpo, ma fallirlo; mancare lo scopo, ma non riuscire allo scopo; mancare una promessa, ma venir meno alla promessa, mancare alla promessa; mancare una speranza, deluderla.

Sulla stessa linea il “Dizionario Grammaticale" di Vincenzo Ceppellini.

10-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


La virgola prima del che è corretta? Dipende...

Il che — come si sa (o si dovrebbe sapere) — introduce le proposizioni subordinate relative che, a loro volta, si dividono in relative restrittive e relative esplicative.

Le prime danno un'informazione indispensabile per precisare il significato della proposizione principale: non ho ancora restituito alla biblioteca il libro che avevo preso in prestito. In questo caso la virgola prima del che interromperebbe il significato dell'antecedente (principale); le seconde, le esplicative, forniscono un'indicazione in più, non strettamente necessaria per il significato della principale: domani telefonerò a un mio amico, che è appena tornato a casa dall'ospedale.

Riassumendo. Nelle relative restrittive la virgola prima del che non è necessaria; in quelle esplicative, al contrario, è necessaria, se non obbligatoria.

09-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Saltar d'Arno in Bacchiglione

Quest'espressione — che in senso figurato significa “passare senza logica da un discorso a un altro”, “intraprendere varie iniziative senza aver portato a termine le precedenti”, “cambiare continuamente mestiere senza un reale motivo” — dovrebbe essere nota ai lettori toscani e veneti. La locuzione fa riferimento, infatti, ai fiumi Arno e Bacchiglione che scorrono, rispettivamente, in Toscana e nel Veneto.

Il modo di dire si trova anche nel capolavoro del Divino (Inferno, XV, 113) là dove parla del vescovo Andrea de' Mozzi il quale “fu trasmutato d'Arno in Bacchiglione”, vale a dire dalla città di Firenze, sull'Arno, si trasferì a Vicenza, sul Bacchiglione. Il modo di dire, insomma, è simile all'altro, più conosciuto e, quindi, maggiormente adoperato, “saltare di palo in frasca”.

08-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink