I giramondo o i giramondi?

Il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, è il solo — tra i vocabolari che abbiamo consultato — a legittimare il plurale di giramondo (oltre all'invariabilità) ed è anche l'unico a definirlo solo sostantivo maschile. Gli altri dizionari non ammettono il plurale e lo attestano come ambigenere: il giramondo, la giramondo.

La garzantilinguistica.it, invece, stupisce: non attesta il termine, digitando giramondo compare la voce inglese globetrotter.

Perché, dunque, il DOP, al contrario degli altri vocabolari, non disdegna il plurale di giramondo? Perché, secondo chi scrive, segue la regola della formazione del plurale dei nomi composti. Tale regola stabilisce che i nomi composti di una voce verbale e di un sostantivo maschile singolare formano il plurale regolarmente: il passaporto / i passaporti; il parafango / i parafanghi; il giramondo... i giramondi.

Personalmente preferiamo lasciare il sostantivo invariato per un motivo di logica: il mondo è uno solo. Ma non è da censurare chi segue le indicazioni del DOP. Una ricerca con Googlelibri dà un leggera preferenza alla forma plurale: 23.300 occorrenze per i giramondo e 23.700 per i giramondi.

05-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Aver la voglia del calcinaccio

Erano giorni e giorni che gli inquilini del piano di sopra facevano un baccano tremendo: avevano spostato tutte le pareti del proprio appartamento per cambiare la disposizione delle stanze al fine di conferire alla casa un aspetto più signorile.

I lavori si sarebbero conclusi tra breve con somma gioia del cavaliere che occupava l'appartamento sottostante. A lavori ultimati Mendace — il cavaliere — non poté trattenersi dall'esclamare: Vivaddio, alla signora Paolina è finita la voglia del calcinaccio! La moglie — che lo aveva sentito — lo riprese: Michele, Paolina non è mica incinta! cosa dici! Lo so — replicò il cavalier Mendace — è un modo di dire — anche se non molto conosciuto — e si dice delle persone che armeggiano sempre dentro casa; soprattutto di coloro — come nel caso di Paolina — che demoliscono e ricostruiscono in continuazione; si dice, insomma, di coloro che amano cambiare spesso la disposizione delle stanze dell'appartamento.

04-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Solecismo

Il termine solecismo non è — come il suffisso -ismo farebbe pensare — una disquisizione filosofica sul... sole; il vocabolo, da non confondere con il barbarismo, è un grossolano errore di grammatica, di pronuncia e di sintassi.
Proviene, manco a dirlo, dal greco σολοικισμός soloikismòs, derivato dalla città di Soli, in Cilicia, dove si parlava un greco assai scorretto. I Greci, dunque, chiamarono solecismi tutte quelle parole che nella pronuncia, nella grafia e nei vari costrutti non rispecchiavano la purezza della lingua. Il termine è poi giunto a noi con lo stesso significato: grossolano errore.
Sono solecismi, vale a dire veri e propri errori, per esempio, più meglio, a gratis, vadi, venghi, un'uomo, coscenza, soddisfando, stassi, se mi darebbero, ce n'è molti, la meglio cosa, qual'è, ci ho detto, gli uovi, è bello come tu, autodròmo.
Potremmo continuare ancora essendo molti i solecismi riferiti alla pronuncia: zàffiro in luogo di zaffìro; rùbrica invece di rubrìca; leccòrnia in luogo di leccornìa; guàina in luogo di guaìna; mòllica invece di mollìca; persuàdere al posto di persuadére.
Potremmo andare avanti, ma non vogliamo tediarvi oltre misura e offendere i vari oratori che dai numerosi salotti televisivi ci propinano i loro sfondoni immortalati anche nei libri, che le persone accorte in fatto di lingua non compereranno mai.

03-03-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink