Mi vergogno di o mi vergogno a?
«Gasparri contestato in piazza "Si deve vergognare a stare qua"», così titolava il quotidiano la Repubblica in rete.
Allora? — si domanderà qualcuno. L'«allora» sta nell'uso errato della preposizione a con il verbo vergognare (vergognarsi): ci si vergogna di qualcuno o di qualcosa (non a).
Il suddetto verbo, anche quando è preceduto da un verbo modale (servile) conserva le medesime caratteristiche che ha quando è verbo autonomo e, come detto, una delle caratteristiche sta nel fatto che si costruisce con la preposizione di.
Vediamo, in proposito, ciò che riporta il vocabolario Treccani in rete.
È anche interessante la "nota d'uso" di Sapere.it. (De Agostini).
Taffiare
Ancora un verbo relegato nella soffitta della lingua: taffiare.
Chi taffia? Colui che banchetta lautamente e... smoderatamente
Il complemento d'aggiunzione
Forse molti gentili lettori sentono per la prima volta questo complemento perché è snobbato dalle grammatiche.
Eppure esiste e viene adoperato inconsapevolmente.
Si veda questo collegamento.

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