Caccugnare

«Giovanotti, ora debbo uscire per un appuntamento di lavoro importante, ma vi telefonerò. Cercate di non caccugnare, altrimenti al mio rientro saranno guai».
«Papà, ti senti bene? — risposero in coro i figli — che cosa stai dicendo? Non capiamo, che cosa significa caccugnare?».
«Significa stentare a rispondere».

Ecco un altro vocabolo snobbato dai lessicografi e relegato nella soffitta della lingua. Non siamo in grado però, e ce ne dogliamo, di risalire all'etimologia. Il suddetto verbo si può vedere cliccando qui.

08-05-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Uno squallido abuso

La carta stampata, ma non solo, molto spesso, per non dire sempre, fa un uso-abuso di alcuni vocaboli perché li adopera impropriamente.
Prendiamo, per esempio, l'aggettivo squallido, che etimologicamente significa rozzo, sudicio essendo tratto dal verbo latino squalère (essere ruvido, aspro). Quest'aggettivo, dunque, è bene impiegato solo in senso proprio: una casa squallida, vale a dire misera, rozza, arredata con mezzi di fortuna.
Molto spesso, dicevamo, i giornali ne fanno un uso metaforico adoperandolo a ogni piè sospinto per considerazioni morali: il delitto è maturato nello squallido ambiente della prostituzione; oppure: l'imputato ha svolto un ruolo di primo piano in quella squallida vicenda.
L'aggettivo in oggetto, è bene ribadirlo, si riferisce a tutto ciò che si trova in uno stato di abbandono e miseria, tale da infondere tristezza. L'uso metaforico eccessivo ha reso quest'aggettivo... squallido; non sarebbe bene metterlo un po' a riposo e usare — per le considerazioni morali — i più appropriati sostituti avvilente e deprimente?
Diremo, quindi, un ambiente deprimente; una vicenda avvilente. Sappiamo benissimo di predicare al vento.
Però... non si sa mai.

07-05-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Un verbo pastorizio: aggregare

Cortesi amici, amanti della lingua, quando chiedete di aggregarvi a una comitiva sapete di adoperare un verbo tratto dalla pastorizia? Aggregare, infatti, è pari pari il latino aggregare (ad-gregare, da grex, gregis, gregge) e vale aggiungere al gregge, quindi unire, associare e simili. Ma non finisce qui.

Sempre dal latino grege(m) abbiamo altri termini di uso comune come: grezzo (o greggio) , vale a dire, primitivo, rozzo, non raffinato perché ha in sé le caratteristiche del gregge; egregio, che si distingue perché è fuori del gregge, non si confonde, quindi, con la moltitudine e il verbo segregare , anche questo è pari pari il latino segregare, allontanare dal gregge, quindi dalla comunità.

06-05-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink