Battere la borra...
...vale a dire battere i denti per il freddo. Ancora un modo di dire desueto la cui origine l'apprendiamo dal Minucci, uno dei notisti al Malmantile racquistato (un poema burlesco, come abbiamo visto altre volte).
La borra, dunque, è una sorta di lana triturata che serve per riempire i basti delle bestie da soma e che viene battuta, per liberarla dalla polvere, con corde adatte a questo scopo.
La locuzione in oggetto è, dunque, un traslato derivato, per l'appunto, dalla battitura della borra. Battere la borra... battere i denti.
Si veda anche questo collegamento.
ColluTTorio? Per carità, colluTorio
Ancora oggi, molti odontoiatri e molti scrittori sbagliano la grafia del medicamento che serve per l'igiene della bocca.
Scrivono, infatti, colluttorio (con due t) in luogo della grafia corretta collutorio (una sola t).
Il farmaco in questione non ha nulla che vedere con la... colluttazione. Provenendo dal latino collutus, dal verbo colluere (sciacquare) deve mantenere la stessa radice della lingua di provenienza e tale radice contiene una sola t.
AccoMiatare o accoMMiatare?
«Cortese dottore,
seguo sempre con molto interesse le sue noterelle sul buon uso della lingua italiana. A questo proposito avrei un quesito da porle. La docente di materie letterarie di mio figlio (I liceo scientifico) si è scandalizzata e ha redarguito mio figlio perché in un componimento in classe ha scritto che mi sono accommiatato dagli amici sul tardi, dopo una bella serata in pizzeria.
Per questa insegnante il verbo in questione (accommiatare) si scrive con una sola m. È proprio così? È un errore da matita blu la grafia con due m?
Attendo con fiducia il suo verdetto.
Grazie e cordiali saluti.
Giovanni P.
Lecco»
Gentile Giovanni, il verbo in questione si può scrivere con una o due m (accomiatare e accommiatare), nell'uso
comune, però, prevale la grafia con una sola m. Suo figlio, quindi, non ha commesso alcuno strafalcione. Anzi con due m sarebbe più corretto perché è un verbo denominale provenendo dal sostantivo commiato. Stupisce l'ignoranza linguistica della docente. Ma la scuola di oggi, purtroppo, è ricca di insegnanti non degni di tale nome, e ne fanno le spese i discenti e la nostra povera lingua, sempre più calpestata.
Per sua maggiore tranquillità veda qui, qui e ancora qui.

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