Fare una cosa con tutti i crismi
Ci spiace veramente dovere attaccare, di tanto in tanto, gli operatori dell'informazione, ma non possiamo fare altrimenti.
Abbiamo letto, su un settimanale, una frase che ci ha fatto sobbalzare sulla poltrona (fortunatamente non è servito il cardiotonico che abbiamo sempre a portata di mano quando leggiamo i giornali o ascoltiamo i notiziari radiotelevisivi): «Finalmente, abbandonati gli antichi odi, l'ospite è stato ricevuto con tutti i carismi». Il cronista, non c'è dubbio, intendeva crismi.
Come si può confondere il crisma con il carisma? Ma tant'è. Si dice, quindi, con tutti i crismi.
Vediamo, dunque, come è nata la locuzione che — per la verità — sarebbe bene non adoperare essendo di uso prettamente popolare. Il crisma, anzi il sacro crisma è un unguento a base di olio d'oliva e simboleggia la dolcezza e la forza.
È anche un balsamo aromatico e rappresentando il profumo della virtù e della grazia viene adoperato dalla Chiesa per la consacrazione della pietra dell'altare e in tante altre funzioni come la Cresima, il Battesimo e per la consacrazione del vescovi e dei sacerdoti.
Il crisma è, quindi, il segno d'approvazione ecclesiastica e, per estensione, è divenuto, in senso figurato, il simbolo di approvazione ufficiale anche al di fuori dell'ambito della Chiesa.
Fare una cosa con tutti i crismi significa, per tanto, farla in modo ineccepibile seguendo tutte le disposizioni, i regolamenti e simili.
Scanicare
Ancora un verbo che ci piacerebbe fosse riesumato e rimesso a lemma nei vocabolari dell'uso: scanicare.
Si usa, anzi si usava questo verbo per indicare lo sgretolarsi dell'intonaco dai muri e, in senso figurato, il distaccarsi di qualsivoglia cosa. Quindi scrostarsi, sgretolarsi.
Se non cadiamo in errore si può trovare ancora soltanto nel GDU del De Mauro.
Essere giù di corda
Questo modo di dire — di uso prettamente familiare — si adopera allorché si vuole mettere in evidenza uno stato di abbandono psicologico: «Lasciamo stare, Mariella, sono giù di corda; mio figlio, nonostante i miei sforzi per aiutarlo, non è riuscito a prendere quel benedetto pezzo di carta e ora, con molta probabilità, dovrà partire per il servizio militare (quando era obbligatorio) e non so se, una volta terminata la leva, avrà ancora la voglia e la pazienza di riprendere gli studi interrotti. Sono proprio avvilito».
Essere giù di corda significa, quindi, essere avviliti, abbattuti, esser vuoti dentro e non avere la forza di agire o reagire.
Ma cosa ha che vedere la corda con la suddetta locuzione? Semplicissimo. Si tratta — come avviene spesso per i modi di dire — di un traslato.
La corda, infatti, è quella che serviva (serve?) per dare la carica agli orologi a contrappeso. Quando questo (e la corda che lo regge) si trovava in basso l'orologio era scarico e per farlo funzionare nuovamente occorreva tirar sù la... corda.

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