Rabboccare e riboccare

Si presti attenzione all'uso corretto dei verbi rabboccare e riboccare perché molto spesso vengono considerati l'uno sinonimo dell'altro. Così non è.

Il primo, transitivo, significa aggiungere liquido fino a colmare il recipiente: l'otre non è pieno bisogna rabboccarlo.

Il secondo, invece, intransitivo, sta per esser colmo, traboccare. Nei tempi composti si coniuga con l'ausiliare avere se si prende in considerazione il contenitore: il bicchiere ha riboccato; l'ausiliare essere se interessa il contenuto: il latte è riboccato.

La medesima regola per il sinonimo traboccare.

17-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Portare

Due parole sull'uso distorto — a nostro modo di vedere — di un verbo: portare.

Alcuni lo adoperano nella forma intransitiva pronominale (portarsi) — con l'avallo di buona parte dei vocabolari — nel significato di andare, trasferirsi, recarsi, spostarsi e simili: i passeggeri si portino tutti vicino all'uscita; subito dopo l'incidente i soccorritori si sono portati sul luogo del sinistro.

A nostro avviso quest'uso ci sembra se non scorretto o improprio... ridicolo.

Consigliamo agli amatori della lingua di astenersi da quest'uso distorto.

16-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Essere cosciente

Molto spesso adoperando la locuzione essere cosciente siamo assaliti da un dubbio amletico: si fa seguire
dalla preposizione di o dalla congiunzione che? Sono cosciente di... o Sono cosciente che...'?

Quest'espressione — togliamoci subito il dubbio — si costruisce con la preposizione di, non con la congiunzione che: Giovanni era cosciente di avere sbagliato la strada; non che aveva sbagliato la strada.

Si può ovviare al dubbio sull'impiego della preposizione o della congiunzione ricorrendo alla locuzione essere cosciente del fatto che: Giovanni era cosciente del fatto che aveva sbagliato la strada.

Lo stesso discorso per quanto attiene a essere consapevole.

15-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink